Il giustiziere in pigiama
Se la situazione non fosse terribilmente grave non solo dal punto di vista economico, ma anche da quello sociale, ci sarebbe da sghignazzare per intere settimane. Mentre la politica italiana, che non legifera più per i cittadini da quasi due anni, è impantanata in una versione al cubo di Tangentopoli prima maniera, i conti pubblici del Belpaese sono fuori controllo. Naturalmente "ufficialmente" va tutto bene, nessuna nazione ha saputo affrontare la crisi psicologica che neppure è esistita nella realtà meglio dell'Italia. Intanto però si scopre che il ministro Tremonti supportato da due giganti dello statismo internazionale come Calderoli e Brunetta si prepara ad una correzione alla Finanziaria di almeno 25 miliardi di euro. Ovviamente se dicono 25 si intende 50!
Significa un altro bagno di sangue alla provata economia italiana, ormai giunta agli ultimissimi posti quanto a reddito disponibile pro capite nella zona di eurolandia. Non ce lo vogliono dire chiaramente, ma queste misure sono quasi le stesse che sta prendendo la Grecia (tra una rivolta, un incendio, una bomba, qualche morto e così via) e riprendono alcuni provvedimenti che il Portogallo si appresta a varare.
Nel frattempo il miglior governo degli ultimi 150 anni, forte del suo 140% di consensi, annega in un giro vorticoso di appalti multimilionari e tangenti pagate in natura, in case, in mignotte, in contanti. Il tutto ovviamente a spese di quegli stessi cittadini onesti che dovranno scucire i 50 miliardi necessari nel prossimo anno ad evitare la bancarotta.
Ma in tutto questo c'è un'immagine, che chiarisce meglio di ogni altra la situazione surreale che si vive nei palazzi della politica: Berlusconi in pigiama e vestaglia che fa finta di essere un novello Di Pietro e interroga i suoi uomini alla ricerca della verità e si dichiara pronto ad eliminare le (poche) mele marce che infestano il partito e il governo (fonte Il Giornale!).
Cioè, un mastodontico corruttore dichiarato che imbastisce una caccia ad altri piccoli corrotti e corruttori? In pigiama?
Tra le altre cose infatti Berlusconi ha acquisito la Mondadori corrompendo un giudice e ha evitato il carcere corrompendo l'avvocato inglese Mills perché non rivelasse il controllo di Berlusconi su conti correnti off shore (All Iberian) attraverso i quali, tra gli altri, ha corrotto Craxi in modo che gli emanasse leggi utili a consolidare alla fine degli anni '80 il suo monopolio nel settore televisivo privato fuorilegge.
Non c'è dubbio: chi meglio di lui può varare una legge anticorruzione?
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