C'era una volta un Paese, governato da Silvio Bungasconi, che visse a sua insaputa
C'è la concreta possibilità che l'Italia contemporanea sarà ricordata come il Paese che visse a propria insaputa. La casa comprata a "insaputa" dell'ex ministro Scajola da un "anonimo" benefattore è lo specchio della società italiana di inizio XXI secolo. Un Paese che vive a caso, incapace di riconoscere dettagli, frammenti di vita politica e istituzionale che urlano delle verità ma che non vengono ascoltati praticamente da nessuno. Da qui al 14 dicembre, il popolo che vive a sua insaputa governato da Silvio Bungasconi dovrà metabolizzare una serie di casualità che a sua insaputa pioveranno copiose dal cielo.
Una manciata di queste casualità sono già piovute in questi giorni. Eppure risulta difficile all'opinione pubblica mettere insieme i cocci di questo puzzle (peraltro poco complesso).
Roberto Saviano nel programma di Rai3 "Vieni via con me" riportando fatti e inchieste giudiziarie ricorda (anzi, svela, all'impreparato pubblico televisivo) che al Nord la 'ndragheta da tempo traffica con alcuni importanti esponenti della Lega Nord. Il ministro Maroni trasecola e minaccia di denunciare lo scrittore di Gomorra.
Passano meno di 48 ore e dopo 14 anni e 11 mesi viene arrestata la "mente" del clan camorristico dei casalesi, Antonio Iovine. Era andato tranquillamente a pranzo a casa di una famiglia di fiancheggiatori, poche centinaia di metri da casa sua. Era proprio così difficile catturarlo un paio di lustri fa vista la scioltezza nei movimenti che aveva questo che era uno dei 20 più pericolosi latitanti d'Italia? Che coincidenza. Un fatto clamoroso, che avviene all'insaputa di tutti...
Altra casualità: il 14 dicembre la Consulta dovrebbe finalmente bocciare l'incostituzionalissimo "Legittimo Impedimento" che serve a Bungasconi per evitare i processi e le condanne che lo inseguono da tempo immemore. E in che data viene fissata la doppia fiducia al Governo alla Camera e al Senato? Il 14 dicembre, of course. Così gli avvocati di Bungasconi, hanno chiesto (ma si spera che non otterranno), di rinviare la sentenza della Consulta perché in qualità di parlamentari sono attesi al voto di fiducia nelle rispettive Assemblee. Come se poi gli avvocati difensori di uno dei favoriti dal legittimo impedimento debbano presenziare o difendere una legge dello Stato. Roba da pazzi. Una casualità ovviamente, che piove addosso al popolo, a sua insaputa.
E chissà quante altre casualità registreremo nelle prossime tre settimane... La nomina del fedelissimo bungasconiano Giuseppe Vegas al vertice della Consob (organismo "indipendente" che vigila sulla trasparenza in Borsa) è un'altra tegola piovuta sulle teste degli italiani. A loro insaputa.
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