Movimento 5 Stelle secondo partito in Italia. La vecchia élite va fuori di testa
Forse non facevano i finti tonti. I gonzi che ci sgovernano e quelli ancora più gonzi che dovrebbero informarci davvero non se l'aspettavano l'exploit del Movimento 5 Stelle.
Ci sono rimasti peggio del previsto, amareggiati, delusi. Le reazioni sono scomposte, sentono che la terra dorata costruita con il sangue della povera gente sta franando sotto i loro piedi. Tutti rischiano di essere trascinati a valle, dove li attendono feroci e pronti a sbranarli cittadini furibondi che non attendono altro che vederli affogare con loro nella povertà.
Secondo l'Ipsos il Movimento 5 Stelle continua a crescere nei consensi dopo il trionfo di Stalingrado/Parma e la strada verso Berlino/Roma sembra più che mai in discesa. Giorno dopo giorno (neanche settimana dopo settimana) il Movimento acquista consensi e secondo l'ultimo sondaggio è ormai il secondo partito in Italia con il 18,5%. Resiste per ora solo il Pd con il 26,7%. Scavalcato il Pdl ora al 17,2%, seguono a debita distanza Idv e Udc (sopra il 7%), Sel (6%). Lega Nord ormai quasi fuori dal Parlamento se si andasse a votare oggi con la legge elettorale voluta proprio dal leghista Calderoli (4,6%) e Fli ridotto al 2,8%.
L'élite ormai è fuori di testa. Il terrore di dover andare a cercarsi un lavoro o di perdere quello di leccaculo di questo o quel potente sta facendo degenerare la loro ormai decrepita faccia tosta.
Prendiamo ad esempio un ultraottantenne incollato alla poltrona dal 1953 e che tutto ha fatto nella vita tranne che incoraggiare i giovani dei partiti in cui ha militato (PCI, PDS, DS, PD) o scrostarsi dalla seggiola, Giorgio Napolitano: "Giovani scendete al più presto in campo per cambiare la società e la politica" urla facendo finta di commuoversi da attore consumato. Nello stesso intervento: "La mafia e le altre espressioni della criminalità organizzata restano un problema grave per la democrazia". Incredibile: è lo stesso Napolitano che si scagliava contro i demagoghi di turno invitando a non seguire nuove strade democratiche? Lo stesso Napolitano che firmando lo scudo fiscale ha permesso il rientro di miliardi e miliardi di euro della mafia? Purtroppo sì.
Prima di lui un Bersani in versione Crozza affermava: "A Parma non abbiamo perso, abbiamo non vinto". Tanto per renderci conto della malattia mentale dei nostri cosiddetti leader.
Poche ore dopo arriva in soccorso Sandro Bondi che si dimette da un incarico di cui nessuno conosceva neppure l'esistenza. E infatti il pornocavaliere di Hardcore si affretta a respingere le dimissioni da un ruolo che non esiste. Meglio di Peter Pan questo Bondi.
Un'altra perla ce l'ha regalata il candidato sindaco del Pd di Parma, Bernazzoli, alla vigilia del ballottaggio (poi perso) contro il candidato del Movimento 5 Stelle: "Io rispetto tutti gli avversari ma la sfida con il candidato del M5S sarà come giocare la finale di Coppa Italia contro una squadra di serie B". Infatti il Bernazzoli ha perso 60%-40% contro la squadra di serie B.
Eccezionale poi l'intuizione di Casini (UDC). Visto che loro vivono oltre che dei quasi 20mila euro che ricevono quali parlamentari anche dei milioni di euro che incassano come rimborsi elettorali, l'Udc ha presentato una legge per impedire ai partiti senza statuto di accedere ai contributi elettorali. E qual è l'unico partito che non ha uno statuto redatto secondo i crismi casiniani? Il Movimento 5 Stelle ovviamente. Che però i soldi dei contributi NON LI VUOLE! E allora perché questa mossa? Perché in questo modo i soliti noti si spartiranno anche le decine di milioni di euro che spetterebbero al M5S!
Una legge per reintrodurre le camicie di forza no?
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