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Estort

 |  Redazione Sconfini

Braccato dai magistrati, probabilmente a un passo da una lunga serie di condanne, costretto a sorbirsi ogni giorno i rutti di Bossi, accerchiato da decine di mignotte che gli "estorcono" denaro, ricattato con cadenze regolari da puttanieri e traffichini, obbligato dalla sua carica istituzionale a vedere Cicchitto, Gasparri e Alfano più volte alla settimana.

 

In questo periodo la vita dev'essere molto grama per il premier Silvio Berlusconi.

In molti continuano a slinguazzargli il fondoschiena, ma ormai sono rimasti in pochi, sono esempi di un'umanità decadente e chiedono sempre più attenzioni (soldi).

"Perché quindi il miglior premier degli ultimi 150 anni non fa le valigie?" Si sono chiesti in tanti.

Ebbene, giunge dalla sua viva voce una specie di confessione, che poi nel suo caso è anche una sorta di premeditazione per la latitanza.

Il 13 luglio scorso il premier al telefono parla con Valter Lavitola (accusato di aver fatto da tramite per i versamenti di denaro a Giampaolo Tarantini) a proposito di tutti i guai giudiziari e non che sta passando: "Tra qualche mese me ne vado... vado via da questo paese di merda.. di cui sono nauseato... punto e basta...".

Resta quindi da vedere quanti mesi mancano, poi occorrerà spiccare improbabili mandati di cattura alla giustizia di Antigua (dove Silvio si è fatto costruire un paradiso artificiale in un angolo di paradiso naturale). Urge un accordo politico diplomatico urgente, altrimenti si finisce come con Craxi.

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