Renzistere! Renzistere! Renzistere!
Ancora una volta, purtroppo, siamo stati delle attendibili Cassandre.
Su Matteo Renzi, già nell'aprile 2013 avevamo messo in guardia gli elettori delle primarie sul personaggio che il mainstream di regime stava trasformando in nuovo Cavour: il sindaco part-time di Firenze, segretario part-time del Pd e ora Presidente del Consiglio in pectore. Nell'occasione avevamo coniato il neologismo "renzusconi" che poi è stato molto usato molti mesi dopo nel momento in cui Renzi e Berlusconi si sono trovati faccia a faccia per redigere la nuova legge elettorale incostituzionale.
Il suo tasso di ipocrisia, il suo ego smisurato quasi berlusconiano, le bugie che racconta ad una velocità impressionante, la cadenza mostruosa con cui a distanza di poche ore si rimangia la parola data in pubblico non possono che terrorizzare. Le silenziose e inquietanti lobbies che gli hanno pagato l'ascesa a premier non tarderanno a chiedere un ritorno e allora sarà un bagno di sangue per il portafoglio dei cittadini.
Siamo di fronte a un nuovo caimano più subdolo e spietato del suo predecessore. Siamo di fronte a uno che non ha nessun ritegno nel calpestare le regole democratiche, la storia del suo partito, la legge (è condannato in primo grado per danno erariale e il suo principale sponsor politico e un frodatore fiscale conclamato). E' riuscito a comprare la dignità della direzione Pd senza spendere un euro e disarcionare senza un motivo scatenante un modestissimo presidente democristiano che ha saputo solo rinviare i problemi mentendo su molti argomenti (dal regalo di 7,5 miliardi di euro alle banche del decreto Imu-Bankitalia alla finta abolizione dei finanziamenti ai partiti) ma senza sfiduciarlo in Parlamento e senza un vero motivo ben esplicitato.
Ha sfruttato da democristiano vero, una manovra di Palazzo estremamente squallida e forse perversa, che consente a Berlusconi di riappriopriarsi di un altro pezzo di dignità politica facendolo assurgere a capogita in occasione farlocche consultazioni di Napolitano. Un condannato per aver rubato allo Stato che discorre sul nuovo Governo con il presidente della Repubblica. Una scena che obiettivamente in molti avrebbero voluto risparmiarsi.
Ora, un Parlamento figlio di un premio di maggioranza incostituzionale, di listini bloccati incostituzionali, eletto con una legge incostituzionale sulla base di una campagna elettorale che doveva portare a Palazzo Chigi Bersani (che aveva sconfitto Renzie proprio alle penultime primarie poche settimane prima del voto), il M5S o Berlusconi, voterà la fiducia a uno che ai tempi non era neanche presente nelle liste.
A cosa serve allora andare a votare? E' diventata una sciocchezza come dice Napolitano, assolutamente allergico all'esercizio democratico del voto?
A questo modus operandi e a questo immorale ginepraio umano che è diventato il Pd occorre resistere con tutte le forze, anzi occorre Renzistere, Renzistere, Renzistere!
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