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Faccia a faccia con l’associazione ARTeFUMETTO

 |  Redazione Sconfini

Allestire mostre e progettare eventi dedicati ai grandi autori del fumetto, strizzando l’occhio ai talenti in erba di Trieste e della nostra regione. Sono queste le linee guida dell’associazione culturale ARTeFUMETTO di Monfalcone, che da quasi sette anni opera con passione e impegno, spesso fra mille difficoltà, nella promozione di rassegne sullo sconfinato universo dei comics. Roberto Franco e Fabio Doria, “padri fondatori” con Mauro Paronitti di ARTeFUMETTO, ci raccontano il passato, il presente e il futuro della loro associazione.
Da quanto siete sul territorio e quali attività promuovete?
“Siamo nati ufficialmente alla fine del 2002, anche se il nostro esordio, una rassegna dedicata a Vanna Vinci, risale a molto prima, quando ancora non ci chiamavamo ARTeFUMETTO. Da lì abbiamo iniziato la nostra attività, avviando diverse collaborazioni con il Comune di Monfalcone, varie librerie e realtà culturali di tutta la regione, che ci hanno messo a disposizione spazi in cui poter allestire mostre dedicate ad autori di fumetti locali e nazionali. Il nostro modo di agire parte sempre dal progetto di eventi che possano funzionare e piacere alla gente, al di là dei costi e delle risorse che avremo a disposizione. Bisogna saper lavorare bene anche con poco, soprattutto in questi tempi economicamente molto difficili…”.
Qual è stata la mostra più importante che avete realizzato finora?
“Fra le rassegne più riuscite c’è stata “Icone parlanti: il linguaggio del fumetto”, con opere di Vittorio Giardino e Giorgio Cavazzano, allestita alla Galleria Comunale d’Arte contemporanea di Monfalcone. E poi, senza dubbio, la personale in omaggio ad Andrea Pazienza (che ha registrato un incredibile successo di pubblico) e quella dedicata a Gipi nel 2007. Inoltre, fra le varie attività collaterali, siamo stati coinvolti nell’organizzazione dei laboratori di fumetto promossi dal Centro di Aggregazione Giovanile di Monfalcone: un altro modo, secondo noi molto efficace, di essere presenti concretamente sul territorio”.
Qual è la filosofia che anima ARTeFUMETTO?
“Se si prende in esame l’elenco delle mostre allestite dalla nostra associazione, si può notare un filo conduttore abbastanza chiaro, una continuità che lega tutto il lavoro svolto. I nomi che siamo riusciti a portare in Friuli Venezia Giulia infatti, se si esclude Hugo Pratt, fra i più gettonati in Italia, sono quelli che l’opinione pubblica e gli addetti ai lavori considerano gli “autori simbolo” del fumetto contemporaneo. I lavori di Andrea Pazienza o di Gipi, ad esempio, sono stati presentati prima da noi e solo in seguito in altre rassegne nazionali. E alcuni disegnatori, sempre passati da ARTeFUMETTO, sono stati poi chiamati a collaborare con importanti editori, anche stranieri, ottenendo successi di livello internazionale”.
Oltre ai grandi nomi, però, siete molto attenti anche ai giovani…
“Senza dubbio. Ci piace spulciare nel mondo giovanile dei disegnatori, tanto che come associazione abbiamo lanciato alcuni nuovi autori di ottimo talento. Nel 2005, ad esempio, è stato pubblicato il primo numero di “Anjce”, un fumetto arrivato ormai al quarto volume, scritto e disegnato da tre matite regionali: Giacomo Pueroni, Miriam Blasich e il triestino Luca Vergerio. L’albo è stato presentato anche a LuccaComics, guadagnandosi una buona visibilità e ottenendo risultati più che soddisfacenti. E poi abbiamo promosso molti altri giovani, come Mabel Morri, Lorenza Ghinelli, Matteo Alemanno e Alessandro Baronciani, che si stanno ritagliando posti di tutto rispetto nel campo del fumetto, della grafica o dell’illustrazione, in Italia e all’estero”.
Cosa ne pensate, in generale, della situazione attuale dei comics?
“La sensazione è che si stia considerando troppo l’aspetto economico del prodotto. Nel senso che si vuole parificare il fumetto all’arte, sfruttandolo come puro business. Al di là delle graphic novel e delle miniserie, sempre più frequenti, il mondo dei comics dovrebbe riscoprire la sua primaria funzione ludica, di intrattenimento, soprattutto attraverso la vecchia frequenza seriale, tenendo ben presente che un fumetto, sebbene d’autore, non potrà comunque mai essere paragonato o valutato come un capolavoro di Monet”.
Guardando avanti, ci potete anticipare qualche nuovo progetto in cantiere?
“Le idee in mente sono tante e numerose sono anche le proposte che ci vengono fatte. In particolare ci è stato chiesto di proseguire a organizzare certi eventi, come ad esempio la rassegna “Giuseppe Palumbo: la vertigine è d’autore”, realizzata nello scorso giugno. Inoltre c’è in cantiere l’avvio di una collaborazione a Trieste con “Seconda Stella a Destra”, per promuovere degli incontri con autori del settore e far conoscere da vicino alla gente disegnatori già affermati, accanto a talenti emergenti locali”.

foto: Mahdiar Mahmoodi


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