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Servizi di vigilanza: le guardie particolari giurate

 |  Redazione Sconfini

Da sempre l’uomo ha sentito l’esigenza di proteggere il proprio patrimonio, spesso delegando ad altre persone tale compito. Ai nostri giorni, l’aumento della criminalità, la richiesta continua di sicurezza da parte dei cittadini, la necessità di un controllo più capillare del territorio, hanno contribuito a sviluppare la figura professionale della guardia giurata. Per prendere in esame in modo più approfondito questa professione, ci siamo affidati all’esperienza e professionalità di Federico Mreule, amministratore dello Stabilimento triestino di Sorveglianza e Chiusura.


“Innanzitutto – chiarisce Mreule – è bene specificare che l’attività di vigilanza privata è regolata dal titolo IV del T.U.L.P.S. (Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza), mentre i poteri attribuiti alle guardie giurate sono disciplinati da un Regio Decreto risalente al 1931”. “La figura professionale della guardia particolare giurata – precisa – è inquadrata, da un punto dì vista giuridico, come “incaricato di pubblico servizio”, con il compito di vigilare e difendere i beni mobili ed immobili sia di privati cittadini sia di enti pubblici; ne consegue che ad essa non è attribuito il compito di tutelare l’incolumità delle persone, incarico che è invece demandato alle forze dell’ordine”. L’autorizzazione all’esercizio di quest’attività è vincolata al rilascio da parte del Prefetto di un’autorizzazione specifica e strettamente personale che dipende dal possesso di determinati requisiti soggettivi, in particolare l’ottima condotta. L’autorizzazione ha durata biennale e deve quindi esserne necessariamente richiesto il rinnovo.


Molti pensano che le guardie giurate siano obbligatoriamente munite di porto d’armi. “Ma – osserva Mreule – non è così. Le due cose non sono affatto correlate tra loro e, benché nella maggior parte dei casi ne siano munite, le guardie giurate possono usare le armi solo per difesa personale, o di terze persone, e devono osservare gli stessi obblighi, imposti dalla legge in materia, dei privati cittadini”.
Oggi le guardie giurate, grazie alle centrali operative in funzione 24 ore su 24 e dotate dei più moderni e ricercati sistemi di monitoraggio, hanno la possibilità di operare in modo mirato e sono in grado di affrontare qualsiasi tipo di emergenza. “Un tempo – racconta l’esperto – le principali richieste di servizio di vigilanza provenivano da imprese commerciali o enti pubblici, oggi, invece, il crescente senso d’insicurezza ha esteso, in modo sempre più accentuato, l’utilizzo di questo servizio da parte di privati cittadini che intendono tutelare i propri beni e di conseguenza l’incolumità propria e della propria famiglia”.
Gli strumenti di sorveglianza usati dalle guardie giurate sono molteplici: con il sistema della “videoronda” gli operatori controllano, attraverso telecamere ubicate in punti chiave, i luoghi da sorvegliare; con il piantonamento la vigilanza è svolta attraverso una postazione fissa con personale armato, costantemente in contatto con la centrale operativa; la ronda notturna, infine, viene effettuata sia attraverso il “sistema a biglietti” con il quale l’addetto alla sorveglianza appone sugli accessi, ad ogni transito, un biglietto che ne certifica il passaggio, sia con il “sevizio ad orologio”, attraverso il quale il passaggio della guardia viene rilevato da congegni elettronici che ne registrano l’ora. Rientra, inoltre, tra i suoi compiti anche il pronto intervento su segnalazione d’allarme o di telesoccorso.


“La guardia particolare giurata quindi – conclude Mreule – ricopre un ruolo fondamentale nella sfera della sicurezza pubblica, e ciò fa ben sperare in un prossimo riconoscimento di questa figura professionale come Pubblico ufficiale”.Da sempre l’uomo ha sentito l’esigenza di proteggere il proprio patrimonio, spesso delegando ad altre persone tale compito. Ai nostri giorni, l’aumento della criminalità, la richiesta continua di sicurezza da parte dei cittadini, la necessità di un controllo più capillare del territorio, hanno contribuito a sviluppare la figura professionale della guardia giurata. Per prendere in esame in modo più approfondito questa professione, ci siamo affidati all’esperienza e professionalità di Federico Mreule, amministratore dello Stabilimento triestino di Sorveglianza e Chiusura.


Oggi le guardie giurate, grazie alle centrali operative in funzione 24 ore su 24 e dotate dei più moderni e ricercati sistemi di monitoraggio, hanno la possibilità di operare in modo mirato e sono in grado di affrontare qualsiasi tipo di emergenza. “Un tempo – racconta l’esperto – le principali richieste di servizio di vigilanza provenivano da imprese commerciali o enti pubblici, oggi, invece, il crescente senso d’insicurezza ha esteso, in modo sempre più accentuato, l’utilizzo di questo servizio da parte di privati cittadini che intendono tutelare i propri beni e di conseguenza l’incolumità propria e della propria famiglia”.


Gli strumenti di sorveglianza usati dalle guardie giurate sono molteplici: con il sistema della “videoronda” gli operatori controllano, attraverso telecamere ubicate in punti chiave, i luoghi da sorvegliare; con il piantonamento la vigilanza è svolta attraverso una postazione fissa con personale armato, costantemente in contatto con la centrale operativa; la ronda notturna, infine, viene effettuata sia attraverso il “sistema a biglietti” con il quale l’addetto alla sorveglianza appone sugli accessi, ad ogni transito, un biglietto che ne certifica il passaggio, sia con il “sevizio ad orologio”, attraverso il quale il passaggio della guardia viene rilevato da congegni elettronici che ne registrano l’ora. Rientra, inoltre, tra i suoi compiti anche il pronto intervento su segnalazione d’allarme o di telesoccorso.
“La guardia particolare giurata quindi – conclude Mreule – ricopre un ruolo fondamentale nella sfera della sicurezza pubblica, e ciò fa ben sperare in un prossimo riconoscimento di questa figura professionale come Pubblico ufficiale”.

foto: Jordan Andrews

 


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