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Gli effetti del pacchetto sicurezza. Neolaureata in Italia da 19 anni da gennaio sarà clandestina

 |  Redazione Sconfini

milicaHa 26 anni, vive in Italia da 19 anni ovvero da quando ne aveva 7. Ha fatto le scuole, ha costruito la sua rete di amici, si è laureata con 110 e lode, è madrelingua italiana, parla anche il dialetto triestino, ma a gennaio sarà una clandestina e dovrà tornare a Belgrado, città da cui si è dovuta allontanare dalla famiglia all'inizio degli anni '90.

La protagonistra di questa storia al limite dell'incredibile, raccontata da Il Piccolo il quotidiano di Trieste, si chiama Milica Novakovic e si sente giustamente triestina, anche se guarda con affetto la sua "seconda casa" Belgrado.

Sono gli effetti del Pacchetto Sicurezza di matrice leghista, che non ammettono sconti: «Per avere la cittadinanza servono due requisiti: la residenza da almeno dieci anni e il lavoro - spiega la ragazza -. Io però, fino a poco tempo fa, studiavo all'Università e un lavoro non ce l'avevo. Per fare la richiesta ho dovuto attendere il mio primo contratto, firmato nel 2007. L'anno successivo, dopo 12 mesi di contributi versati, ho presentato la domanda che, in teoria, dovrebbe ottenere risposta entro due anni. In pratica invece, i tempi sono molto più lunghi: adesso, infatti, stanno appena vagliando le pratiche arrivate nel 2006».

Di questo passo, la cittadinanza di Milica arriverà non prima del 2012. Ma lei, in quel periodo, potrebbe non esserci già più. L'attuale permesso di soggiorno - l'unico pezzo di carta che le consente di restare regolarmente a Trieste - ha una durata solo di pochi mesi. «Scadrà il 21 settembre prossimo. E visto che il mio attuale lavoro, un contratto da apprendista in uno studio di commercialisti, termina a dicembre, il permesso mi sarà rinnovato solo per tre mesi, l'esatta durata dell'apprendistato».

Dunque, o Milica trova lavoro entro gennaio oppure dovrà lasciare casa, famiglia (i genitori lavorano, quindi non hanno problemi), amici, sorella (l'unica della famiglia che ha per tempo preso la cittadinanza italiana). Essere a carico di genitori regolari non è rilevante perché la legge prevede che dopo i 18 si debba essere autosufficienti.

«Ho studiato qui - confida ancora Milica - conosco la letteratura italiana mentre non so nulla di quella serba. Sia chiaro, non rinnego le mie origini. Amo Belgrado e penso sia una città ricca e stimolante. Il punto è che la considero solo una seconda casa. La mia città è Trieste. Qui mi piacerebbe votare, fare un master e trovare un lavoro in linea con i miei studi».

Purtroppo per lei ha sbagliato periodo per vivere la sua vita. Non essere italiani, oggi in Italia, è reato. Di clandestinità.

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Aggiornamento: Il sottosegretario Mantovano ha promesso un'analisi rapida alle carte necessarie a dare la cittadinanza italiana a Milica.


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