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Allevare un cucciolo richiede intelligenza

 |  Redazione Sconfini

 

Mentre il cane si è adattato alla vita con l’uomo e ha imparato ad interpretare i suoi segnali e a adattarsi ad essi, l’uomo nella maggioranza dei casi ha

capito abbastanza poco del suo amico a quattro zampe. Troppo spesso lo ha umanizzato attribuendo ai suoi comportamenti espressioni e sentimenti che il cane (poiché cane) non si è mai sognato di avere.

 

Il mondo canino è fatto di odori, nelle loro più complesse gradazioni, sempre diversi ma chiarissimi per il fine olfatto dell’animale. Per i cani, la vista ed i colori non hanno l’importanza che rivestono invece per l’uomo perché loro il mondo lo odorano e lo sentono più che vederlo. Un cane che perde la vista può continuare a vivere benissimo senza troppi problemi, può continuare a girare per il territorio che conosce senza neanche mettere la testa a terra per seguire una traccia. Il mondo che lo circonda è fatto di migliaia di odori che lui cataloga e sa ben distinguere: questi odori gli danno la direzione, lo avvertono degli ostacoli o gli fanno riconoscere le persone che lo avvicinano. Con l’udito completa il quadro, così da potersi muovere con sufficiente disinvoltura.

 

L’intelligenza ed il carattere sono entrambi ereditari ma influenzati l’una da esperienze d’apprendimento, l’altro maltolto da esperienze avute durante la fase di socializzazione. Le esperienze del cucciolo con il mondo che lo circonda svilupperanno oppure inibiranno le attitudini ereditarie. Non bisogna poi dimenticare i comportamenti automatici, la cui esistenza è dovuta all’evoluzione della specie e che sono trasmessi ed ereditari come l’aspetto fisico (colore degli occhi, forma del muso ecc.).

 

Ma cosa s’intende per socializzazione? Sono tutte quelle esperienze che fa il cucciolo nelle varie fasi della sua vita e che sono fondamentali per un suo corretto rapporto con il mondo che lo circonda. Ci sono due tappe fondamentali nella socializzazione del cucciolo che possono influire sul suo futuro comportamento: la prima, e la più importante, è quella denominata “imprinting” (dall’ingl. to imprint, imprimere), che è stata largamente studiata da etologi e studiosi di tutto il mondo; segue la fase della sua presa di posizione nella gerarchia del suo gruppo sociale. Le esperienze che fa il cucciolo nei primi mesi di vita determineranno il futuro comportamento del cane adulto rispetto ai suoi simili e rispetto all’uomo.

 

Ecco perché impedire ad un cucciolo di socializzare con altri cuccioli o cani adulti, isolarlo dalla madre troppo presto, non fargli conoscere gli esseri umani (siano essi adulti o bambini) in maniera corretta, impedirgli di esprimersi nella maniera che più gli è naturale, rinchiuderlo in spazi angusti privandolo della possibilità di giocare e muoversi liberamente, può portarlo a comportamenti non corretti se non addirittura aberranti nella fase adulta.

 

Chi pensa di fare l’esperienza di allevare un cucciolo dovrà pertanto fare molta attenzione all’età del cucciolo che intende prendere. Mai però togliere un cucciolo dalla madre prima dei 60 giorni! Lo vieta l’Enci per i cani di razza, ma per quanto mi riguarda ciò vale anche per i meticci. Chi desidera un cucciolo deve desiderare anche il suo benessere e volere che il futuro cane adulto non abbia problemi comportamentali causati da un distacco precoce dal suo nucleo familiare: la madre ed i fratelli sono per il piccolo cane fondamentali ed indispensabili fino ai due mesi d’età. Ci sono inoltre altri fattori da considerare, ad esempio il numero dei pasti: il cucciolo fa fino a 6-7 pasti giornalieri nelle prime fasi della sua vita, pasti che si riducono prima a 4, poi a 3 dai sei mesi in su, per giungere a 2 pasti giornalieri nella fase adulta. È sconsigliato, e lo confermano molti veterinari, far fare un solo pasto giornaliero ad un cane, soprattutto se di taglia grande.

 

Però, prima di prendere un cane, cucciolo o adulto, sia esso di razza o meticcio, documentatevi! Questa è la parola chiave, documentarsi. L’Associazione Cinofila Triestina può aiutarvi sia nella scelta del tipo di cane più adatto, sia nel consigliarvi su tutto quello che riguarda i documenti, la letteratura, l’addestramento, le prove di lavoro o le esposizioni di bellezza, insomma tutto quello che concerne il mondo cinofilo.

Franca Maucci

 

La sede dell'Associazione Cinofila Triestina, presso il Circolo Ippico Triestino, ex S.S. 202 n. 1243, risponde al seguente numero telefonico: 320.2673742.

 


In collaborazione con Help!

 

 


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