Beppe Grillo e Debora Serracchiani a confronto. Da che parte stai?
Beppe Grillo e Debora Serracchiani. Due idoli del web, uniti nella lotta a Berlusconi ma divisi nelle loro posizioni. Lui, fuori da ogni schema, libero da ogni convenzione, forte di un popolo che l'ha acclamato leader in pectore di un movimento civico che ha raccolto i primi successi (consiglieri comunali) e che ha in Energia, Connettività, Acqua, Trasporti, Ambiente i suoi pilastri. Lei, straordinario fulcro di consensi alle scorse Europee (ha battuto Berlusconi in Friuli Venezia Giulia quanto a preferenze raccolte), romana di origine, udinese di professione (è avvocato) è esplosa mediaticamente dopo un intervento polemico e costruttivo allo stesso tempo ad un meeting del Partito Democratico. Grillo se la prende con la Serracchiani perché troppo vicina al modo di ragionare "vecchio" di fare politica nel post "la nuova che avanza" criticandola così:
Topo Gigio Veltroni vuol ritornare allo spirito del Lingotto. E' come se Napoleone volesse ritornare a Waterloo. E' il nuovo che avanza, come la Serracchiani che parla del PDmenoelle come di un partito bianco che più bianco non si può. Senza neppure un condannato. E che considera le istituzioni più importanti dei cittadini. Ma i cittadini sono le istituzioni e chi li rappresenta li offende ogni giorno. Come Carra Enzo, parlamentare del PDmenoelle, condannato in via definitiva per false dichiarazioni al pubblico ministero. Se lo appunti, cara Serracchiani.
Lei, a distanza di qualche giorno replica al post con pacatezza (e divertente ironia, quando parla del premier nominandolo psicopapi) e Grillo la ospita dimostrando un'accoglienza da vero galantuomo.
Caro Beppe,
quando parli di PDmenoelle tu hai in mente i vertici e quello che hanno fatto.
Quando io penso al PD, penso alla base, al partito che possiamo costruire.
Forse la differenza è tutta qui.
In fondo credo che stiamo lavorando per uno stesso obiettivo. Solo che lo facciamo con modalità differenti. Ti prego di concedermi il beneficio del dubbio. Forse la strada che ho scelto io è quella più indicata per rinnovare la politica.
Forse. In Friuli Venezia Giulia sono stata la più votata. Più di tutti gli altri candidati del PD, ma anche più di papi (o psicopapi?), più di Bossi, più di Di Pietro. Chiaramente non è merito mio, perché tutto questo consenso devo dimostrare di meritarmelo, ma è il segno che ci sono tante persone che hanno ancora voglia di credere in un cambiamento possibile.
Loro hanno avuto fiducia in me. A te non chiedo tanto. Chiedo solo di lasciarmi provare. Magari insieme e ognuno a modo suo ce la facciamo…
Oggi è la volta della controreplica di Beppe Grillo, anch'essa molto pacata nei confronti della stella emergente del PD, molto meno verso i sodali del vecchio modo di fare politica:
"Cara Debora,
il PDmenoelle è in mano agli alleati dello psiconano, quelli che gli hanno permesso di trasformarsi nella più grande metastasi della democrazia. D'Alema, Fassino, Veltroni, Rutelli, Bassolino, Napolitano sono stati, e sono, organici al PDL. Franceschini, il vice disastro secondo il nuovo sindaco di Firenze, è una comparsa della politica.
La proposta per l'impeachment dello psiconano proposta da Di Pietro non ha raccolto una sola firma dai tremuli deputati tuoi colleghi di partito.
Berlusconi, la P2, il conflitto di interessi, la scomparsa dell'informazione sono figli legittimi dell'assenza di una vera opposizione. PDL e PDmenoelle sono due facce della stessa moneta. Del Turco, Bassolino e Carra valgono i loro pari nel PDL. Si dice che la politica del PDmenoelle sia frutto di incapacità, di confusione. Io non lo credo. PDL e PDmenoelle sono organici, due gemelli siamesi che, se separati, morirebbero entrambi. Berlusconi è fonte di sopravvivenza per "i vertici", senza di lui non esisterebbero. La dimostrazione è Violante, che gli garantì il controllo delle televisioni e se vantò in Parlamento. D'Alema che lo sdoganò per costruire, insieme a un uomo del genere, la Bicamerale. Veltroni che, appena nominato segretario, discusse con lo psiconano la nuova egge elettorale e avviò (lui, non Mastella) la crisi del governo Prodi.
Questa è la casa dove vivi, cara Debora. Sei come una missionaria o una suora di clausura che vive in un bordello. Sei stata eletta con le preferenze, tante preferenze. Ma "i vertici" del tuo partito non sarebbero più in Parlamento se ci fossero le preferenze anche per le poltiche. Le stesse che chiedo di reintrodurre da tre anni. Senza preferenze tu non esisteresti. Con le preferenze "i vertici" andrebbero a zappare la terra o a scrivere libri per la Mondadori.
Dici che stiamo lavorando per lo stesso obiettivo. Il mio è il programma delle Liste Civiche a Cinque Stelle, La Carta di Firenze, senza inceneritori, con l'acqua pubblica, senza condannati nelle amministrazioni. Qual è su questi argomenti il tuo parere? Cosa intendi fare?
Forse sei una persona giusta, ma nel posto sbagliato. Rosy Bindi è stata tumulata ed era la meno peggio. In bocca al lupo."
Per prepararsi al dopo Berlusconi (che ci vogliano settimane o anni è poco rilevante) la domanda è da che parte stai? E perché? Mettiamo a disposizione lo strumento dei commenti per cogliere il senso di questi opposti modi di intendere il postberlusconismo e per capire finalmente in quale direzione si muoverà il popolo del web, con una convinzione: in fondo questi due si vogliono bene. A voi la parola...