La Fornero e quelle classifiche un po' così
Come se non lo sapesse già, l'italiano medio da qualche giorno può rinfacciare alla classe politica più disastrosa della storia dell'umanità e che si è alternata negli ultimi 20/30 anni, il fatto che ha ridotto uno dei Paesi più ricchi e prosperi del mondo in un agglomerato suburbano fatto di pochi ricchissimi e tanti poveri e poverissimi.
Eurostat ha infatti stilato la classifica degli stipendi medi dei lavoratori dell'area euro ed è venuto fuori che, a parte Malta, Portogallo, Slovenia e Slovacchia, i lavoratori italiani sono i meno pagati di tutti. Naturalmente a fronte di un costo della vita più alto e di una tassazione impareggiabile.
Addirittura spagnoli, greci e irlandesi guadagnano di più.
E la ministra Fornero, quella che chiagne e fotte, che dice? "Bisogna scardinare questa situazione, soprattutto aumentando la produttività".
Tesi che lascia perplessi e preoccupati. Il problema primario al giorno d'oggi non è assolutamente quello di aumentare la produttività, perché di produzione c'è n'è fin troppa: piazzali di auto invendute, merce di ogni tipo ferma in magazzini sempre più stracolmi, prodotti alimentari al palo, capi d'abbigliamento prodotti in quantità esorbitanti e impossibili da smaltire. Mancano clienti, non prodotti!
Secondo la bizzarra filosofia della Fornero bisognerebbe produrre di più in tempi più rapidi affinché i costi di produzione si abbassino. Come fare? Nell'unico modo che la politica economica liberista prevede: tagliando posti di lavoro, togliendo diritti sindacali, abolendo le pause, velocizzando la produzione.
Ovvero l'esatto contrario di quello che dice la logica. Occorrerebbe semmai aumentare i salari e l'occupazione per far in modo che più persone possano disporre delle risorse economiche per poter acquistare lo stock di merce invenduta (ammesso e non concesso che sia un bene per la nazione). Solo così si potrà rilanciare il mercato interno, sostenendone la domanda oggi depressa come mai dai tempi dell'Unità d'Italia.
Qui da scardinare è solo la testa (intesa in senso metaforico naturalmente) di chi crede che facendo lavorare di più e in condizioni disumane meno persone si possa rilanciare il consumismo, altro concetto destinato a sparire, piacca o non piaccia ai ministri bocconiani.
Insomma la tesi della Fornero somiglia al consiglio poco saggio di quel paragnosta che dice: "hai la febbre? Vai a farti una lunga corsetta in mutande in pieno inverno".
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