Gelmini in retromarcia. Niente maestro unico obbligatorio e rinvio di un anno della riforma delle superiori

Tra i cavalli di battaglia del Ministro c'era il maestro unico, sbandierato in nome del ritorno alla scuola di un tempo e di progresso, ma contestatissimo proprio dagli insegnanti: ebbene, il maestro unico a 24 ore settimanali sarà solamente una delle quattro opzioni previste dalla versione (presumibilmente) definitiva del Decreto. I genitori potranno scegliere infatti anche tra l'opzione delle 27, delle 30 e delle 40 ore (il tempo pieno) con due insegnanti per classe, che nella versione originale parevano dover scomparire. Nessun obbligo per le scuole, cui verrà lasciata autonomia nell'offerta scolastica. Decisivo, qualora fosse da considerarsi insufficiente la tumultuosa protesta di studenti, alunni, insegnanti, mamme e professori, il parere della commissione Cultura della Camera.
Alle medie l'orario settimanale sarà a 30 ore anziché a 29 come previsto nel Decreto originario e, soprattutto, non sarà aumentato il numero massimo di studenti per classe, in modo da non rovinare la qualità dell'insegnamento.
Tra le modifiche relative alle scuole superiori, la più importante riguarda senza dubbio lo slittamento all'anno scolastico 2010/11 della riforma delle scuole superiori per dare "modo alle scuole e alle famiglie di essere correttamente informate sui rilevanti cambiamenti e sulle innovazioni degli indirizzi" si legge in una nota del Ministero dell'Istruzione. In ogni caso si andrà verso una semplificazione degli indirizzi scolastici: 5 licei (aboliti 815 ordinamenti speciali e sperimentazioni) e 11 indirizzi per gli istituti tecnici, mentre nulla ancora si conosce delle scuole professionali.
Canta vittoria il PD, attraverso il segretario Walter Veltroni, ma la sensazione è che il parziale successo dell'Onda di protesta, sia dovuta alla continuità e dalla forza dei manifestanti e degli studenti più che dall'appoggio dell'opposizione, la quale ha dato il meglio di sé solo nella giornata - comunque di grande successo - del Circo Massimo. Non c'è dubbio, invece, che l'impopolarità del Piano-Gelmini originario e le conseguenti vivaci proteste hanno costretto il Governo alle corde e a prendere tempo, procrastinando il piano per le superiori e di fatto quasi mantendendo lo status quo alle elementari.
Per adesso quindi, tanto rumore per (quasi) nulla, il prossimo anno si vedrà.