Processo Dell'Utri: Ciancimino non sarà ascoltato
Massimo Ciancimino non sarà ascoltato nell’ambito del processo per concorso esterno in associazione mafiosa a carico del senatore Marcello Dell’Utri. Condannato in primo grado a 9 anni di reclusione e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici.
L’ennesimo Niet è arrivato qualche minuto fa dai giudici della Corte d’Appello, in risposta alla richiesta del procuratore generale Antonino Gatto di interrogare il figlio di don Vito in merito al ritrovamento di una lettera fra le carte “dimenticate” del processo contro lo stesso Ciancimino Junior. Una missiva scritta a mano e incompleta, perché stappata nella parte superiore, indirizzata all’onorevole Berlusconi da parte dei mafiosi corleonesi. E nella quale si legge testualmente: “… posizione politica intendo portare il mio contributo (che non sarà di poco) perché questo triste evento non ne abbia a verificarsi. Sono convinto che questo evento onorevole Berlusconi vorrà mettere a disposizione le sue reti televisive”.
La lettera in questione, secondo quanto dichiarato a verbale da Ciancimino sarebbe stata ritirata da lui personalmente presso il villino di San Vito Lo Capo di Pino Lipari alla presenza di Bernardo Provenzano e doveva essere recapitata al dottore Berlusconi per il tramite di Dell’Utri. Una prova, aveva dichiarato in aula il pg Gatto, che se si fosse dimostrata vera avrebbe potuto “dimostrare la continuità dei rapporti intercorsi tra l’imputato e Cosa Nostra siciliana”.
Per i giudici che poco fa hanno deciso di non accettare l’audizione le dichiarazioni del dichiarante sono "contraddittorie" e offrono "un quadro confuso". Quindi, "per dare una svolta a questo processo", hanno chiesto al sostituto procuratore generale di procedere già in questa udienza all'inizio della requisitoria.