Assolvetemi e vado in pensione
"Se mi lasciano in pace, se mi assolvono sono disposto a lasciare tutte le cariche politiche, non mi interessa fare politica. Io faccio il senatore per difendermi dal processo. Io mi difendo dall'attacco politico perché il mio è un processo politico, per questo faccio politica. Sì, vi sembra strano? Sono entrato in politica per difendermi".
A rilasciare questa imbarazzante dichiarazione è Marcello Dell'Utri, raggiunto dai cronisti dopo la richiesta del procuratore generale Nino Gatto di condannare il senatore del Pdl (e fondatore di Forza Italia) a 11 anni per concorso esterno in associazione mafiosa.
"L'imputato è stato al servizio dell'organizzazione mafiosa per oltre un trentennio e nel processo d'appello sono emerse prove nuove".
"Il senatore Marcello Dell'Utri avrebbe avuto un ruolo determinante per l'approvazione di alcuni provvedimenti legislativi che hanno favorito concretamente le associazioni mafiose".
"Il processo ha evidenziato una propensione dell'imputato a inquinare le prove".
"Tramite l'avvocato di Cirfeta (un falso pentito), Dell'Utri ha promesso soldi e lavoro in cambio di dichiarazioni che avrebbero dovuto scagionarlo". In ques'ultimo complotto avrebbe avuto un ruolo anche l'agente segreto Betulla, il giornalista radiato dall'Ordine Renato Farina.
Cose serve rilevare quindi nelle parole di Dell'Utri: una richiesta di patteggiamento a tarallucci e vino? Una resa?. In ogni caso è estremamente triste leggere che un possibile fiancheggiatore della mafia sia costretto ad ammettere i motivi che l'hanno condotto a seguire la carriera politica.
Immediato il sostegno del premier Berlusconi, travolto dalla demenza senile, a Dell'Utri: "La mafia è famosa per colpa di Gomorra e della serie tv la Piovra". Per la serie se c'è un incendio è colpa di quello che chiama i vigili del fuoco.
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