Il gioielliere: l'architetto del prezioso
Nel delineare le caratteristiche del gioielliere, è bene allora iniziare a chiarire le differenze principali che ci sono rispetto all’orefice (figure spesso confuse tra loro). Alla completa professionalità del gioielliere si contrappone la specializzazione dell’orefice, che essenzialmente lavora con l’oro, il materiale nobile che lega le pietre preziose, aiutando il gioielliere in quello che è il suo primo compito: creare un gioiello regalandogli la “luce della suggestione”. In questo il gioielliere si caratterizza anche perché raramente lavora “in serie” producendo decine di oggetti tutti uguali, ma in linea generale ha il compito di ascoltare i suoi clienti e realizzare un disegno nuovo e personalizzato in base alle esigenze manifestate.
Riguardo a questa professionalità così particolare e complessa, abbiamo sentito Giorgio Macovez, titolare della gioielleria GSM 2000. “Il nostro è un mestiere difficile e complesso – spiega Macovez – che necessita di specifiche conoscenze tecniche. Oggi questa professione è troppo inflazionata perché ottenere la licenza è troppo semplice: basta recarsi in questura, dotarsi di un locale minimamente attrezzato e avere la fedina penale pulita”. “Troppo semplice, così non si diventa gioiellieri – stigmatizza Macovez – ma semplicissimi commercianti che comprano e vendono un prodotto che non viene personalizzato. Il gioielliere è anche “operaio” della pietra preziosa, in grado di distinguere le pietre e il loro valore ma anche di disegnare e sviluppare un modello”.
Tra le peculiarità del gioielliere, infatti, c’è anche il suo essere gemmologo ovvero un esperto nel prezzare le pietre preziose in grado anche di utilizzare le tecnologie disponibili, ma conoscendone i limiti. L’esempio più eclatante? Poco prima della metà degli anni ’90, un nuovo prodotto sintetico è andato diffondendosi sui mercati occidentali, la moissanite. In tutto simile al diamante sintetico, la moissanite era però un “falso diamante” che doveva in teoria rendere felici quelle donne che volevano ostentare un prodotto apparentemente molto simile a un diamante. Il costo era comunque elevato e di conseguenza rimase imprigionato in una piccolissima nicchia di mercato. Ebbene, neppure una macchina sofisticata come il tester al laser è infallibile nel distinguere un diamante dalla moissanite, ed è in questo caso che interviene il gioielliere/gemmologo in grado di distinguere le due pietre in base ad alcuni parametri come la “cintura” (l’equatore della pietra, la linea che ne separa la parte superiore da quella inferiore) o il peso specifico.
Ecco allora chiarito il motivo per cui il gioielliere tradizionale guarda con distacco le grandi griffe di gioielli che vendono migliaia di oggetti uguali attraverso massicce campagne promozionali. “Ci sono grandi aziende – attacca Macovez – che attraverso la pubblicità (costosissima) ti fanno credere di darti qualcosa di unico, ma in realtà ti danno un prodotto di massa dal valore intrinseco di molte volte inferiore rispetto a quanto pagato. Ciò perché il consumatore paga anche la pubblicità che loro si fanno”. “In realtà – conclude Macovez – la più grande griffe è quella che porta il nome del cliente, con i suoi gusti, e questa è in grado di firmarla solo un gioielliere tradizionale”.
Scendendo nelle curiosità dei diamanti, la pietra preziosa per antonomasia, rispondiamo ad alcune domande che di certo possono essere interessanti.
- Perché il diamante è così costoso? Perché per estrarre un solo carato di pietre (non una pietra da un carato) dal peso di un quinto di grammo circa, bisogna estrarre mediamente 31 tonnellate di terra…
- Perché il peso delle pietre preziose si misura in carati? Perché nell’antichità per pesare le pietre preziose venivano utilizzati i semi di carrubo.
- Da quando è iniziata la tradizione dell’anello di fidanzamento? Da quando Massimiliano d’Austria, nel 1477, regalò alla sua fidanzata Maria di Borgogna un anello di diamanti.
- È vero che esistono diamanti di tutti i colori dell’arcobaleno? Sì, in natura esistono diamanti di tutti i colori, dal bianco al nero. Più la pietra è incolore, più è rara; più è priva di inclusioni, più aumenta la sua rarità. Tra i colorati, il più costoso certamente è il diamante di colore azzurro.
Alla fine, però, è bene seguire il consiglio del signor Macovez: “Non cercate mai le occasioni: la qualità ha il suo prezzo”.
G.M.