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Microcriminalità: sotto stretta sorveglianza

 |  Redazione Sconfini

Vivere in una casa che consenta di sentirsi al sicuro e tutelati dalle insidie del mondo esterno rappresenta il desiderio di ogni persona. Purtroppo, però, ciò non è sempre possibile: anche i nostri appartamenti non sono più a prova di ladro e non garantiscono tranquillità e protezione.

 

Nel nostro Paese stiamo assistendo ad un incremento dei casi di furto nelle abitazioni e di violazioni alle proprietà che molte volte, oltre ad arrecare danno a oggetti e beni, comportano seri pericoli per la salvaguardia dei cittadini. Basti pensare che in un anno è stato registrato un aumento del 40% di crimini perpetrati a danno di privati nelle loro abitazioni. Un dato allarmante se si pensa, inoltre, che la percentuale potrebbe essere destinata ad un aumento, compromettendo ulteriormente la sicurezza e il vivere quotidiano di molte persone. In Italia, ogni tre secondi è commessa una violazione della proprietà con conseguente furto di beni. Da qui l’esigenza di correre ai ripari per impedire che questi eventi delittuosi accadano.

 

Abbiamo incontrato Vito Scolamacchia, general manager dell’azienda TSA, operante nel settore della distribuzione di prodotti per la sicurezza e altl’automazione, e gli abbiamo chiesto quali possano essere gli espedienti da utilizzare per porre un margine a questi fenomeni, che così spesso ci interessano e rendono la nostra casa l’ennesimo luogo in cui siamo esposti a insidie e pericoli.

 

“Un buon sistema di sicurezza – afferma Scolamacchia – permette all’individuo di sentirsi salvaguardato sia nel momento in cui si trova nella sua dimora, sia nel momento in cui si deve recare all’esterno e vuole evitare che qualcuno s’introduca nella sua proprietà con l’intento di rubare qualcosa o rovinare a scopo vandalico parti dell’abitazione”.

 

La protezione offerta è perimetrica qualora sia installata all’esterno della casa mediante allarmi esterni con lampeggiatore e consenta di muoversi liberamente nella zona protetta. È volumetrica, invece, quando si trova all’interno della casa mediante dispositivi collocati nei suoi punti strategici, stabiliti sul luogo dagli esperti dell’azienda che deve installarli, e garantisce una protezione totale rilevando la presenza di movimenti nei locali (vedi piantine non in scala del primo e del secondo piano di una ipotetica casa, dove sono stati collocati: in rosso i contatti antisfondamento aventi altdoppia tecnologia in prossimità di porte e finestre, in azzurro i sensori a doppia frequenza e doppia tecnologia per rilevare il movimento nei locali protetti, in verde i punti chiave ingresso con tastiera). È ovvio che i due tipi di protezione perimetrica e volumetrica sono abbinabili. Tutto dipenderà dalle esigenze del cliente e dalla grandezza della sua casa.

 

La protezione volumetrica prevede l’installazione su porte e finestre di contatti antisfondamento, dispositivi sofisticati che fanno scattare l’allarme in seguito al tentativo di aprire una porta o una finestra o quando si cerca di sfondare le stesse. La doppia tecnologia di cui sono dotati li rende sensibili alla vibrazione e al tatto.

 

L’impianto d’allarme non comporta lavori d’installazione particolarmente importanti, e l’installazione del sistema non richiede l’impiego di canaline esterne o altri materiali che renderebbero l’apparato visibile agli eventuali ladri che dovessero introdursi nella proprietà. L’attivazione avviene mediante una centrale elettronica di semplice ed immediato utilizzo che, quando impostata, protegge dall’intrusione determinate parti della casa o l’intera unità abitativa, a seconda delle esigenze e dei momenti della giornata.

 

È importante ricordare che, inoltre, è possibile collegare il sistema d’allarme alle forze dell’ordine, a numeri telefonici di parenti e amici o a servizi di vigilanza, che offrono il loro servizio su base privata e si pagano a seconda del tipo di servizio richiesto.

 

Con le forze dell’ordine, a differenza dei servizi privati di vigilanza, il servizio è gratuito e la protezione è garantita nel corso di tutta la giornata. Il dispositivo rientra nel progetto di installazione e non richiede il pagamento di nessuna somma aggiuntiva. L’unica cosa che il cliente deve fare è recarsi in questura e richiedere il collegamento con il Pronto intervento. La procedura è molto semplice e richiede solo la compilazione di un modulo, che va consegnato debitamente compilato negli uffici preposti della questura stessa. Con questo tipo di collegamento si ha la sicurezza di un tempestivo intervento della forza pubblica. Per essere collegati è di fondamentale importanza possedere sempre un dispositivo omologato ai sensi della legge n. 46/90 e del D.M. n. 314/92. Se ciò non è possibile il collegamento non è effettuabile.

 

L’unico accorgimento da non dimenticare mai è di verificare sempre il corretto funzionamento del sistema: falsi allarmi, dovuti ad un cattivo funzionamento dell’apparecchiatura o a negligenza del proprietario, sono passibili di denuncia ai sensi dell’articolo 658 del codice penale.

 

“Un buon sistema d’allarme – conclude Scolamacchia – è fondamentale per prevenire eventuali spiacevoli episodi di violazione della proprietà privata e, soprattutto, per l’incolumità delle persone”.

P.B.

 


In collaborazione con Help!

 

 


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