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Certificazione acustica, nuovo obbligo per i proprietari di immobili

 |  Redazione Sconfini

Stai costruendo una nuova casa? Devi vendere una tua proprietà immobiliare oppure affittarla? Cerca di fare in fretta, ovvero in poco più di un anno, perché dal 1° gennaio 2012 scatterà un nuovo, costoso, inutile e farraginoso balzello: la certificazione acustica. La causa di tutto è la norma UNI 11367, pubblicata il 22 luglio 2010, e che ha come titolo “Classificazione acustica delle unità immobiliari – Procedura di valutazione e verifica in opera”.


Questa norma definisce la classificazione acustica degli edifici, basata su misure effettuate al termine dell’opera, che consentirà di informare i futuri proprietari/affittuari sulle caratteristiche acustiche dell’abitazione e di tutelare vari soggetti che intervengono nel processo edilizio (progettisti, produttori di materiale di costruzione, costruttori, venditori) da possibili successive contestazioni. L’obbligo scatta a partire dal 31 dicembre 2011 e vale, come detto, per gli edifici nuovi, mentre, per quanto concerne gli immobili esistenti, il discorso va applicato esclusivamente all’atto di compravendita, piuttosto che alla firma di un contratto di locazione. Restano esentati dal nuovo obbligo gli edifici censiti ad uso agricolo, industriale e artigianale. Per ospedali, cliniche e case di cura esiste un’apposita appendice che ne definisce le regole.


La norma UNI 11367 prevede quattro differenti classi di efficienza acustica, dalla classe 1 (la più “silenziosa”) alla classe 4 (la più “rumorosa”). Secondo i primi studi, però, benché il livello considerato sufficientemente silenzioso è rappresentato dalla classe 3, la gran parte degli edifici in Italia non raggiunge neppure la quarta classe. Insomma, nel Belpaese si vive nella confusione, almeno stando ai parametri di questa norma.


Per aumentare la garanzia delle misurazioni (e ovviamente i costi) è stato stabilito che la classe (attribuita sulla base di misurazioni dei livelli sonori oltre che di dati progettuali) venga attribuita alle singole unità immobiliari e non genericamente all’intero condominio. Tra i requisiti della misurazione ci sono: isolamento della facciata; isolamento rispetto ai vicini (sia per rumori aerei che da calpestio); livello sonoro degli impianti. Alla fine si otterrà un formale certificato che verrà rilasciato al termine daltelle misurazioni, le quali devono essere obbligatoriamente effettuate da professionisti abilitati, che chiederanno una parcella al termine della pratica, secondo una previsione effettuata da Confedilizia, pari a un valore da cinque a dieci volte quello della certificazione energetica che, all’incirca, secondo alcune indagini di mercato effettuate presso alcuni professionisti di Milano, si aggira intorno ai 1.000 euro per una casa di due/tre locali.


Ergo, tra certificazioni energetiche, certificazione degli impianti e certificazioni acustiche, una famiglia che decida di vendere (o anche addirittura affittare) una casa deve accollarsi un costo di alcune migliaia di euro prima di addivenire alla stipula del contratto. Una pugnalata al cuore per il mondo del real estate, ma anche per chi si troverà a cercare casa nei prossimi anni. Sarà inevitabile infatti che buona parte dei costi ricadrà su inquilini e acquirenti di immobili. In particolare in caso di locazione, infatti, il rapporto fra il canone di locazione annuale e il costo dell’adeguamento è sconcertante. Per non gravare sulle tasche dei propri inquilini, è certo che i proprietari di casa dovranno rinunciare alla riscossione dell’affitto per parecchi mesi, al fine di adeguarsi alla norma UNI 11367.


E parla anche a vanvera chi suppone che la certificazione acustica contribuirà a stabilire nuovi parametri per definire i prezzi al metro quadro. Chi può credere che un immobile posizionato in area periferica a ridosso di una zona industriale, senza servizi e scarsamente collegata dai mezzi pubblici, al quinto piano senza ascensore di un edificio in cattive condizioni di manutenzione e con impianti non a norma possa aumentare di valore solo perché ha un’ottima classe acustica?

 

Giuseppe Morea

 


In collaborazione con Help!


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