La crisi suggerisce di tirare la cinghia. Il Friuli Venezia Giulia risparmia al Bit di Milano
L'edizione 2009 della Borsa Italiana del Turismo è stata inaugurata da poche ore, in un clima di timido ottimismo che cela malamente le forti preoccupazioni legate alla crisi economica in atto a livello internazionale e che avranno ricadute certamente rilevanti sul comparto turistico di quest'anno.
Molti operatori (anche quelli istituzionali) hanno ridimensionato la propria presenza al Bit e tra essi anche la regione autonoma Friuli Venezia Giulia. Come riporta l'Adnkronos, lo stand del Friuli Venezia Giulia, sara' meno faraonico dello scorso anno, 3000 metri quadrati rispetto ai 2400, con un risparmio del 20 %, pari a 800mila euro, rispetto al 2008. In compenso, ci saranno piu' operatori economici, da 42 a 47, di cui molti rappresentanti di categoria. Minore spesa da dividere tra più operatori, insomma, un piccolo affare per chi parteciperà alla manifestazione.
Ad dare l'annuncio di questa scelta (responsabile, visti i tempi che corrono) sono stati pochi giorni fa, a Trieste, il vicepresidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Luca Ciriani, il direttore generale di Turismo Fvg, Andrea Di Giovanni, e il coordinatore di Rti Mediaedge, Lorenzo Giannocaro, che ha illustrato lo studio e le strategie per i contenuti della partecipazione alla Bit.
La rassegna di valenza mondiale l'anno scorso, in 4 giorni, "e' stata in grado di calamitare - ha rilevato Di Giovanni - 155mila visitatori, di cui 108mila di riferimento per la commercializzazione dei prodotti turistici, 5mila espositori di 152 Paesi e 3400 giornalisti".
"Con la presenza al Bit e la Coppa del Mondo femminile di Tarvisio, la prossima settimana si prefigura per noi all'insegna della massima esposizione mediatica", ha dichiarato Ciriani. "Per l'attuale Governo regionale, il turismo e' una risorsa strategica, ma siamo convinti che quantita' non significhi qualita' ed e' a quest'ultima che abbiamo puntato, dando piu' spazio agli operatori turistici e valorizzando i loro prodotti", ha affermato il vicepresidente, ribadendo l'importanza della collaborazione tra le localita' turistiche di Grado e Lignano.
Esce forse un po' ridimensionato, anche stando alle parole dei tre rappresentati regionali intervenuti, il ruolo di Trieste, che per aggirare i vincoli regionali legati alle aperture domenicali contingentate per gli esercizi commerciali (inclusi i grandi centri commerciali) sta pensando di autonominarsi "città d'arte".