Bouquet della sposa: le nuove creazioni alla moda
L’usanza, nata come auspicio, giunse in Italia durante l’invasione da parte dei Mori della Sicilia, fra il VII e IX secolo. Qui il valore simbolico del bouquet di zagare, dal profumo inebriante, cambia e rappresenta l’innocenza e la purezza della futura sposa. Da allora il bouquet si è adeguato o fatto interprete di usanze, tradizioni, auguri o scongiuri. Ha seguito mode o anticipato tendenze: confezionato usando essenze profumate per scacciare gli spiriti maligni, è passato dall’opulenza barocca simbolo del decoro eccessivo al minimalismo, al simbolismo di un fiore solo, come la calla (Zantedeschia) o l’Anthurium, fino alle “cascate” di rose e orchidee Phalaenopsis. Ovunque l’omaggio floreale, dai tenui colori pastello o bianchi che predominano, è stato recapitato alla sposa, ha avuto un posto particolare nelle foto ricordo, fino al suo lancio al gruppo di amiche nubili.
I fiori sono indispensabili per creare l’atmosfera della cerimonia, del luogo scelto, per suggellare l’importanza dell’occasione ed essere d’auspicio per la felicità futura. Ogni sposa riserva tempo ed energie speciali alla scelta dell’addobbo floreale, che deve essere di tendenza ma non eccessivo, in tono con la scelta del tipo di cerimonia, ed armonizzarsi con l’abito completandolo, senza renderlo banale. Si adorna la casa, la chiesa, il luogo del ricevimento, le tavole del banchetto e l’auto nuziale. Tutto deve essere coerente con il bouquet della sposa e con il fiore all’occhiello dello sposo. Fiori di stagione o imprevedibili, per cerimonie romantiche, eleganti, esclusive. Il fiorista, contattato con largo anticipo, sa sempre proporre, consigliare, creando un’immagine coerente e armonica.
Attualmente il decoro nuziale sta vivendo un momento particolarmente fecondo per quanto riguarda le proposte e l’innovazione creativa. Fioristi non più solo commercianti ma con una vena artistica fortissimamente espressa, sempre più aperti all’innovazione della composizione floreale, si prestano volentieri a reinventare “il mazzolino della sposa” e propongono la natura come elemento principale ma non esclusivo. Creazioni dal gusto moderno ed eclettico: le creazioni di tendenza sono frutto di tecnica costruttiva e manualità non improvvisata, di un rigoroso uso di materiale verde naturale (petali, fiori, foglie, steli) e di prima scelta, assemblato a materiale tecnologico come fili metallici, perline, cristalli, piume e trame vegetali.
I classici fiori che ieri venivano uniti per l’armonia delle corolle e il cromatismo dei petali, scelti per il linguaggio simbolico, oggi vengono presi, destrutturati, usati per immaginifiche, quasi futuristiche creazioni. I dettagli decorativi, poi, sono essenziali elementi costruttivi: per esempio, le decorazioni di cristalli catturano la luce, la riflettono, la diffondono, polarizzano l’attenzione generale; ci sono decorazioni che seguono tecniche e regole artistiche codificate (Mikado, Krash e Tessitura) e strutture verdi che non sono solo addobbi per un giorno, per un’occasione, ma elementi architettonici naturali, complementi d’arredo durevoli. Insomma, esistono bouquet per spose non convenzionali, che osano interpretare una tradizione millenaria a modo loro, e che scelgono di essere spose oggi con un simbolo floreale che rifugge l’ovvio di ieri, anticipando il domani.
Incontreranno i gusti delle nuove ragazze queste creazioni? Vorranno le novelle spose per prime stravolgere i canoni che vogliono decorazioni tenui, tradizioni e generazioni di rose, margherite, gerbere, orchidee e “velo da sposa” (Gypsophila panicolata) a favore di bouquet da brandire come scettro regale, di tappeti di foglie, tessiture di steli, armature impalpabili di fili metallici, e un balenare di cristalli?
La moda sembra aver “travolto” già molti, in particolare in alcune zone geografiche dove la cerimonia nuziale è un evento, un’occasione per la quale s’investono forze e sostanze, dove l’impatto coreografico ha un’importanza non secondaria: dietro a creazioni tanto fantasiose, curate, importanti ed esclusive, quasi dei pezzi unici, c’è lavoro, ricerca, scelta accurata del materiale e tecnica artigianale. Investimenti non trascurabili perché queste creazioni e tutta la decorazione in sintonia con lo sposo, i testimoni, le damigelle, gli ambienti, capaci di esaltare e completare abiti, spazi e atmosfere, presuppongono un costo economico aggiuntivo rispetto alla preparazione più convenzionale.
Ignazia Zanzi