E così il Tappo è saltato. Almeno pare.
Berlusconi chiude anzitempo il suo tragicomico ventennio ritirandosi dalla guida del fu Pdl. Ha affermato di aver preso questa decisione per lo stesso motivo per cui è sceso in campo nel '94. Ovvero salvare le sue aziende dal fallimento e se stesso dal carcere.
Attenzione: non si candida significa che sa bene che perderebbe le elezioni, quindi vuol dire che sta puntando a diventare senatore a vita, o peggio Presidente della Repubblica.
Con ogni probabilità infatti si tratta dell'ennesimo ed estremo bluff del vecchio piduista, pronto camaleonticamente a reincarnarsi in una nuova specie politica dopo aver fatto marcire la vecchia e putrida pellaccia pidiellina.
Intanto tra i vecchi servi è iniziata la corsa a prenderne il posto alla guida del partito.
Restano da definire i parametri di scelta del nuovo leader. Tre sono le correnti di pensiero che animano chi sta stilando le regole.
- La corrente dellutrian-cuffariana punta tutto su chi è in grado di presentare il maggior numero di amici mafiosi.
- La corrente denominata pirelloniana chiede che vinca chi riesca a intercettare entro il 16 dicembre il maggior numero di tangenti.
- La corrente minettian-santancheniana vuole imporre la clausola secondo cui vincerà chi porta più figa.
Al padre nobile del Pdl spetterà l'ultima scelta prima di ritirarsi (a vita privata ad Antigua).
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