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Se anche Gramellini confonde Islanda e Iran

 |  Redazione Sconfini

Prima o poi capita a tutti di sbagliare o di stracapire un messaggio. Anche ai primi della classe.

Stavolta è toccato a Massimo Gramellini, apprezzato editorialista de La Stampa, di cadere in un banale errore di semplificazione forse dettato dalla stereotipizzazione del messaggio politico-mediatico di queste ultime settimane. Beppe Grillo, in una lunga intervista a "Sette" tra moltissime cose non contestabili ha detto che quando il Movimento 5 Stelle sarà al governo i politici verranno giudicati da un tribunale di cittadini incensurati estratti a sorte, che li condannerà ai lavori socialmente utili e alla restituzione del malloppo.

Ebbene, a parte l'infelice idea di Grillo anticipare il verdetto popolare, Gramellini estrapola questo passaggio per fare alcuni riflessioni nella rubrica Buongiorno decisamente opinabili sebbene esposte con la solita tagliente classe.

Questa frase sarebbe sufficiente a Gramellini per parlare di "Codice Grillo", un temibile glossario di leggi barbare e violente di cui questa estemporanea uscita sarebbe una sorta di articolo primo.

Apre la riflessione con una sarcastica nota sulla moderazione di Grillo (sottintendendo che avrebbe voluto proporre di mozzare le mani ai ladri e la lingua agli ospiti dei talk show), senza accorgersi che l'ispiratore del Movimento 5 Stelle è stato anzi fin troppo moderato: condannare questi delinquenti ai lavori socialmente utili è un pannicello caldo rispetto a quello che si meriterebbero e la restituzione del maltolto il minimo della pena da infliggere ai colpevoli.

Secondo Gramellini, chiedere una nuova Norimberga, senza pene capitali naturalmente, nella quale i cittadini possano giudicare l'operato e i reati degli imputati sarebbe populismo. Inoltre, questi tribunali sarebbero dominati dall'emotività e dall'odio. Il popolo diventa quindi nella sua analisi giacobino, nazista, stalinista, talebano. "Epuratore che sarà epurato a sua volta". Chissà cosa ne pensano gli americani che da sempre fanno giudicare gli imputati da una giuria popolare composta da cittadini incensurati estratti a sorte. Maledetti nazisti, ma anche stalinisti americani.

Fuoco d'artificio finale: Grillo paragonato a un ayatollah.

Forse Gramellini confonde il modello Islanda (con il popolo che ha chiesto e ottenuto il processo per i banchieri che hanno ridotto al lastrico l'Isola e che ora sta riscrivendo la costituzione senza l'intermediazione politica) con l'Iran.

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foto: fanpage


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