Anche Galan in galera. Tutti i ministri dell'ultimo governo Berlusconi con problemi di giustizia
Sembra incredibile ma fino a pochissimi anni fa l'Italia era governata da una schiera di malfattori o presunti tali in grado di far impallidire la Chicago anni '30.
Tra condanne, rinvii a giudizio, indagati e bracci destri implicati in faccende certamente criminali l'ultimo governo Berlusconi (quello durato dal 2008 al 2011) è stato certamente il più socialmente pericoloso della storia del mondo occidentale.
SILVIO BERLUSCONI - Presidente del Consiglio dei Ministri. Condannato a 4 anni di detanzione (di cui tre beneficiati dall'indulto) per frode fiscale. Lunghissimo l'elenco dei processi ancora in piedi: dalla concussione alla prostituzione minorile (condannato in primo grado e assolto in Appello) passando per la corruzione di testimoni, diffamazione aggravata, corruzione in atti giudiziari e la compravendita di senatori.
ROBERTO MARONI - Ministro dell'Interno. Condannato in primo e secondo grado per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale. In Cassazione la pena diventa solo pecuniaria anche grazie all'avvenuta abolizione di oltraggio. Attualmente è indagato per induzione indebita a dare o promettere utilità per presunte irregolarità nell'ambito di Expo 2015.
GIULIO TREMONTI - Ministro dell'Economia e delle Finanze. Nonostante il peso incalcolabile delle sue scellerate politiche economiche che hanno portato l'Italia sull'orlo del default nel 2011 al momento è stato solo indagato dalla Procura di Roma con il suo ex consigliere politico Marco Milanese per corruzioni in cambio di nomine fatte al Ministero dell'Economia e per finanziamento illecito. Il suo storico e fedelissimo braccio destro Milanese è stato condannato a 8 mesi di carcere. E ha citato più volte Tremonti come persona che ha svolto un ruolo attivo nei fatti illeciti a lui contestati.
NICOLA COSENTINO - Sottosegretario all'Economia e Finanze. Indagato per molteplici reati (rifiuti tossici, P2, corruzione, tangenti, eolico in Sardegna, estorsione aggravata) al momento è in galera a Secondigliano per concorso esterno in associazione camorristica e per corruzione e reimpiego illecito di capitali aggravati dall'aver agito per agevolare i casalesi.
CLAUDIO SCAJOLA - Ministro dello Sviluppo Economico. Dopo aver incredibilmente evitato il carcere per essersi fatto comprare gran parte di una casa vista Colosseo a sua insaputa è al momento in galera con l'accusa di aver favorito la latitanza di Amedeo Matacena.
FRANCESCO SAVERIO ROMANO - Ministro delle Politiche Agricole. Nonostante un profluvio di testimonianze, di dichiarazioni di pentiti e la richiesta di 8 anni di reclusione per concorso esterno in associazione di tipo mafioso il gup di Palermo lo assolve poiché la prova manca, è incerta o contraddittoria.
GIANCARLO GALAN - Ministro delle Politiche Agricole e Ministro dei Beni e Attività Culturali. Successore di Saverio Romano è da oggi in attesa che si costituisca presso il carcere di Venezia la cui Procura lo ha accusato di corruzione nell'ambito dell'inchiesta Mose (avrebbe preteso delle tangenti vitalizio da 1milione di euro l'anno).
ALTERO MATTEOLI - Ministro delle Infrastrutture e Trasporti. Dopo che il Parlamento lo ha salvato in vari modi dai processi per favoreggiamento e rivelazione di segreto d'ufficio, risulta tra i 100 indagati dalla procura di Venezia per l'inchiesta sul Mose. Sarebbe entrato nel gioco di dazioni di denaro in cambio di favori.
ALDO BRANCHER - Ministro della Sussidiarietà e Decentramento. Già avanzo di galera ai tempi di tangentopoli (3 mesi a San Vittore) è stato condannato per falso in bilancio (depenalizzato dal primo governo Berlusconi) e finanziamento illecito ai partiti in primo e secondo grado. Si salva in Cassazione per prescrizione. Condannato a due anni per ricettazione e appropriazione indebita nell'indagine sullo scandalo Banca Antonveneta nel 2011 si salva perché beneficia dell'indulto 2006.
RAFFAELE FITTO - Ministro dei Rapporti con le Regioni. Nel 2013 è stato condannato in primo grado a 4 anni di reclusione e a cinque di interdizione dai pubblici uffici per corruzione, finanziamento illecito ai partiti e abuso d'ufficio. Sogna di succedere a Berlusconi alla guida di Forza Italia.
FRANCESCO BELSITO (Lega Nord) - Sottosegretario alla Semplificazione Normativa. Rinviato a giudizio assieme a Umberto Bossi con l'accusa di truffa ai danni dello Stato a causa dello scandalo dei rimborsi elettorali.
UMBERTO BOSSI (Lega Nord) - Ministro delle Riforme per il Federalismo. Condannato a 8 mesi in via definitiva per violazione della legge sul finanziamento pubblico ai partiti nel 1994. Condannato in contumacia a un anno e quattro mesi di reclusione per reato di vilipendio alla bandiera italiana. Pena commutata in sanzione di 3.000 euro. E' imputato per truffa ai danni dello Stato in quanto sarebbe stato responsabile di utilizzare per fini personali e familiari i rimborsi elettorali percepiti dal partito.
Il tutto, in un contesto nel quale l'ispiratore e inventore del principale partito di maggioranza (Pdl alias Forza Italia) è attualmente in galera dopo essere stato estradato dal Libano per scontare una condanna a 7 anni di galera per concorso esterno in associazione mafiosa: Marcello Dell'Utri.
Questo era il Governo italiano fino al 2011. Come possiamo essere sopravvissuti a questo cataclisma politico e morale resta un miracolo. L'incubo però non è finito: a riabilitarne almeno il capo ci sta pensando Renzi. Gli altri arriveranno a ruota.
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