
La BCE ha pronti 2mila miliardi di euro che vuole regalare al tasso dell'1%. Alle aziende oneste? No, alle banche, che (forse) li presteranno al 7%
C'è un nuovo indizio, da oggi, in grado di far pensare che il sistema bancario europeo sia vicino all'implosione.
Oramai "Bankestein" che da anni controlla indirettamente i destini del mondo industrializzato, nonostante sia la causa principale del declino del capitalismo controlla direttamente i governi di Grecia e Italia e anche della Spagna (il neoministro dell'Economia è un ex di Lehman Brothers e siede nei cda della banca Mare Nostrum, del gruppo energetico Endesa e della casa editrice che pubblica El Mundo).
Ebbene, in questo quadro cosa si viene a sapere? La BCE guidata da Mario Draghi ha pronto un gioviale regalo di Natale per le banche: 2mila miliardi di euro al tasso dell'1%. Le garanzie? Prevalentemente titoli tossici e buoni del tesoro (anche dei paesi a rischio default)!
Sì avete capito bene: soldi freschi gratis in cambio di spazzatura o giù di lì. Che tra l'altro finché il sistema regge garantirà come nel caso dei Btp italiani delle rendite vicine al 7%. E se non reggesse? Pronto il salvagente: la Bce si accolla la cartastraccia delle banche che investiranno i 2mila miliardi di euro "prestandolo" ai cittadini/consumatori, che hanno con le loro fatiche generato quegli stessi 2mila miliardi di euro e di cui sarebbero teoricamente già proprietari, a tassi molto più alti del 7%.
Eh no, così è troppo facile fare il banchiere. Caro Draghi invece di iniettare liquidità in questi pozzi senza fondo che non restituiranno mai nulla agli ingranaggi dell'economia reale, si dovrebbe favorire direttamente il credito alle aziende, a chi offre lavoro o anche a semplicemente a chi tenta di mantenere i livelli occupazionali nei settori dei servizi e dell'industria, generando quella ricchezza e quel valore aggiunto economico e umano che le banche stanno prosciugando.
Che razza di politica economica è questa? In questo modo anche i Teletubbies potrebbero fare i banchieri. Date i 2mila miliardi all'1% alle aziende oneste (micro, piccole, medie, grandi) che danno lavoro, altrimenti saranno altri soldi buttati.
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