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Raffaella Curiel: successo per la serata di musica e luce

 |  Redazione Sconfini

pal_costanzi01_Nonostante la contemporaneità con i Mondiali di calcio, un pubblico di circa 250 persone ha seguito con grande interesse ed entusiasmo, domenica sera nella Sala Veruda di Palazzo Costanzi a Trieste, l’originale serata di musica e luce dedicata alla celebre stilista di origine triestina Raffaella Curiel, le cui preziose creazioni, realizzate dagli anni ottanta a oggi, sono esposte nella stessa sede fino al 18 luglio.

 

Gli abiti più significativi della mostra (promossa da FIDAPA-Sezione storica di Trieste e dal Comune di Trieste-Assessorato alla Cultura e Direzione Area Cultura, 4000 visitatori e numerosissimi apprezzamenti in 20 giorni) sono stati raccontati da Marianna Accerboni, ideatrice e curatrice dell’evento espositivo, attraverso un’analisi storico-critica, che l’architetto ha voluto compendiare con una ricca e sceltissima selezione di raffinati brani musicali per la maggior parte poco noti al grande pubblico, di compositori attivi dal II secolo a.C. a oggi. Questi ultimi sono stati interpretati con magistrale professionalità e creatività dal soprano Marianna Prizzon, allieva di Pavarotti, già affermata in concerti internazionali, dimostratasi nell’occasione anche versatile attrice nell’interpretare i versi futuristi di Palazzeschi, dalla giovanissima arpista Teodora Tommasi, cresciuta alla Scuola di Giuliana Stecchina e vincitrice di diversi concorsi nazionali, dal flautista Stefano Casaccia e Manuel Tomadin al cembalo, maestri di valenza europea: un omaggio coerente alla sofisticata progettualità della Curiel, che, per le sue collezioni, trae spunto da molteplici e variegati motivi ispiratori, nicchie d’eccellenza come per esempio il pittore orientalista Jose Tapiro y Baro, il concettuale pop Jim Dine, il genio dell’Art Deco George Barbier...

Così nel corso del lungo concerto, a Gustav Klimt, artista della Secessione viennese, presente in mostra con tre creazioni Curiel ispirate a suoi ritratti, è stato dedicato il linguaggio tardo romantico sulla soglia dell’innovazione del compositore tedesco Richard Strauss e il bon ton delle note di C.N.Bochsa; per Schiele, presente in mostra in versione “campestre” e non drammatico-erotica, è stato eseguito un Ländler del tedesco Ernest Krahmer, per i Preraffaelliti, un brano ricco di echi ispirati alla purezza del sentire di Turlough O’ Carolan, considerato il più grande compositore inglese e l’ultimo bardo...; per Proust, la musica della memoria del coevo parigino Marcel Tournier, per la sfilata “Mitteleuropa amore mio”, il Minuetto dalla Sonata Brillante di Anton Heberle, composta per csacan (strumento a fiato tratto da un osso di animale) o per flauto bastone (bastone Biedermeier da cui si estraeva il flauto e così il gentiluomo viennese poteva interrompere la passeggiata per suonare...); o ancora il Notturno per arpa sola di Glinka per la scenografica sfilata ispirata alla Russia e l’Inno ad Apollo del II sec a.C. per quella sulle Olimpiadi, la leggerezza delle note di F.J.Dizi per la “Ballerina” di Degas, l’”Encantamiento” astratto per due flauti contralto e un flautista di Daniel Catán per Dine e Del Pezzo.

Un omaggio alla cultura della Curiel e alla sua passione, condivisa con la madre, per la musica, recepito da un pubblico entusiasta, che ha ricambiato musicista e curatrice con l’affetto di prolungati applausi, che provenivano anche dalla piazzetta antistante, dov’era diffusa la musica e proiettato il concerto, mentre sulla facciata del Costanzi, dipinta di luce blu, compariva magicamente la firma Curiel.


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