Salvatore Satta scrive il De profundis tra il giugno del ’44 e l’aprile del ’45. Si trova a Pieris d’Isonzo, un paesino della campagna friulana, situato circa a metà in linea d’aria fra Udine e Trieste. Si tratta di una sistemazione di fortuna. I bombardamenti alleati hanno distrutto la sua abitazione di Genova; di lì a qualche mese sarebbe stato nominato Prorettore dell’Università di Trieste.
Seppure scritti in un intervallo di qualche anno l’uno dall’altro – precedente il libro di Bettiza (2000) a quello di Rossanda (2005) – si tratta di due testi che penso utile affrontare parallelamente, per la certa ricorrente identità dei temi che vi vengono discussi e per il fatto che ciò avvien...
Esistono storie che hanno la valenza dell’archetipo, le cui strutture di fondo percorrono le arti di ogni tempo (e forse di ogni luogo), variando infinite volte negli aspetti esteriori eppure restando aderenti al modello d’origine; e sono, queste, le storie che riescono a descrivere i momenti ete...
Il libro di Lanaro è uscito nel ’92. È una delle prime conchiglie, e fra le più preziose, lasciate sulla spiaggia da quell’ondata di studi sulla Repubblica, che si è levata in Italia subito dopo il 1989. Dopo, cioè, che una serie di eventi internazionali produsse lo sblocco del quadro politico lo...
Com’è naturale, più aumenta la distanza temporale e più il Novecento – per noi, posteri o superstiti che ne siamo – acquista maneggevolezza intellettuale. Più vengono incoraggiate le interpretazioni di insieme, i tentativi di inquadrarlo e di soppesarlo in un bilancio complessivo.
Si apre, questo libro, con una magistrale lezione di storia. Nella Prefazione, con la chiarezza che accompagna la lucidità e il rigore intellettuale più sicuri, Giovanni Miccoli ricorda, sulla scorta dell’insegnamento immortale di Marc Bloch, che il compito della storia, come disciplina, dev’esse...
“L’Istria e le memorie divise d’Europa”, reca come sottotitolo quest’ultimo, piccolo-grande libro di Guido Crainz: lo storico friulano già autore di studi appassionati, e rigorosi a un tempo, sull’Italia repubblicana.