Chiedilo all'amministratore: a cosa serve il DURC?
IL FATTO. Sono un artigiano che spesso lavora, da solo, come imbianchino e cartongessista in case di privati e in studi professionali. Ho provato a farmi avanti presso alcuni amministratori di stabili per allargare un po’ il mio volume d’affari ma tutti mi hanno chiesto il cosiddetto DURC. È vero che non posso lavorare con loro se non presento questo documento? (Lettera firmata)
LE CONSIDERAZIONI. Innanzitutto ricordiamo brevemente cos’è il DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva): si tratta di un certificato rilasciato da Inps e Inail che attesta contestualmente la regolarità di un’impresa per quanto concerne gli adempimenti Inps, Inail e Cassa Edile verificati sulla base della rispettiva normativa di riferimento.
“Dal punto di vista tecnico – spiega Daniele Dolce, titolare dello studio di amministrazione stabili Samaritan – si potrebbe anche lavorare senza presentare il DURC ma nella pratica è assolutamente impossibile”. “La legge n. 51/2006 – prosegue – dice in sintesi che se hai una ditta e non paghi Inps e Inail per te e/o per i tuoi dipendenti, in caso di controllo, il debito dei contributi non versati sarà pagato da uno dei condomini (o privati) a cui hai presentato fattura”.
Naturale quindi il fatto che nessun amministratore dotato di buon senso accetti artigiani o ditte che non presentino il DURC. Il costo dei possibili contributi, infatti, ricadrebbe sui suoi condomini, che poi si rifarebbero su di lui. A peggiorare la situazione c’è anche il fatto che il DURC ha una durata di soli 3 mesi e che quindi dopo 90 giorni diventa carta straccia. È necessario quindi rifarlo continuamente.
Una considerazione per concludere. L’Italia è l’unico Paese del mondo ad assoggettare ditte e amministratori a questo pesante controllo che dovrebbe essere in realtà svolto dallo Stato e dai suoi Enti parastatali costosissimi e pachidermici, che tuttavia, evidentemente, non sono in grado di fare il loro lavoro. Ma tant’è… siamo abituati a vederne così tante che, purtroppo, siamo ormai assuefatti alle più incredibili assurdità. Che fare?
G.M.