I colori del nostro corpo
Tra le mantiche, forse, questa è una tra le meno note, ma ingiustamente perché in alcuni Paesi, primo fra tutti gli stati Uniti d’America, pare sia considerata alla stregua di una vera e propria scienza. Basti pensare che, diffusa da più di vent’anni, questa tecnica sembra sia diventata uno degli strumenti utilizzati dalla polizia americana. Molto spesso, infatti, i poliziotti Usa si rivolgono a veggenti esperti per essere aiutati a trovare persone scomparse; e a detta di Maya, nome d’arte della veggente nostrana, molto spesso conseguono i risultati sperati.
“La fotografia è un vero e proprio testimone della persona stessa e quindi rappresenta la chiave di accesso alla personalità dell’individuo”, illustra Mileda Fonda. Sia ben chiaro, per leggere il carattere, lo stato d’animo e il futuro a partire da uno scatto fotografico, bisogna essere persone dotate di eccezionale sensibilità, ovvero bisogna essere veggenti. “La fotografia da analizzare – spiega Maya – deve essere recente perché, come le mani, il volto porta in sé le tracce delle esperienze emotive vissute. Pertanto, come nel caso della chiromanzia, la biografia fotografica va fatta una volta all’anno in modo tale che questi segni vengano registrati dai tratti del viso”.
Oltre a descrivere il carattere della persona ritratta nell’immagine fotografica, questa scienza permette di comprendere in quale stato emotivo essa si trova. “Il veggente infatti – chiarisce Maya – vede oltre all’immagine che ha davanti, e più precisamente vede le auree. L’aurea è il calore che viene emanato dal corpo di ognuno di noi e si distingue per forme e colori. Se un’aurea appare frastagliata, discontinua vuol dire che la persona sta attraversando un momento di grande difficoltà”. Già perché questo calore o magnetismo informa sulla situazione emozionale e psichica dell’individuo. “I colori delle auree – rileva la sibilla – sono diversi e, se il giallo è indice di grande serenità, i colori scuri, quali il viola e il marrone, rendono palese che la persona sta attraversando un periodo di depressione o di intenso sforzo mentale. Il rosso invece ci fa sapere che il soggetto sta vivendo una situazione di conflitto, tipica di quando si deve prendere una decisione importante”.
A proposito di auree, ci racconta Mileda Fonda che ad avere la capacità di percepire questi aloni luminosi sono molto spesso i bambini: questo grazie alla loro purezza e al loro non essere ancora attaccati alla materialità della vita. “Il sensitivo – sottolinea Maya – altro non è che colui che riesce a recuperare questo stato di purezza infantile, stato che gli permette appunto di vedere al di là del concretamente visibile”.
A richiedere la biografia fotografica sono in molti, in particolare gli uomini d’affari, ma certo altrettanto numerosi sono coloro che vivono pene amorose. “Spesso – racconta la sibilla – i consultanti portano la foto dell’amato per sapere se il sentimento è ricambiato e sincero”. Ma questo forse è l’esempio più ovvio, quasi da manuale, quando si affrontano i temi legati alle arti divinatorie. Non altrettanto ovvio è invece che, grazie alle fotografie di ambienti, il veggente aiuti a ritrovare tesori scomparsi. “Attraverso gli scatti dei luoghi – assicura Maya – molto spesso ho ritrovato ciò che ormai il consultante credeva di avere perso per sempre. In particolare, mi piace raccontare di quelle numerose volte in cui sono stati rinvenuti documenti importanti, magari nascosti e murati dietro a mattoni di vecchie case”.
Infine, tra gli aspetti interessanti della biografia fotografica, Maya sottolinea come l’immagine permetta al veggente di essere assolutamente al riparo dall’influenza emotiva che, a volte, il contatto diretto con il consultante può esercitare.
T.B.