Una frase incauta, riferita dai social in modo incompleto e mal interpretata sta generando una divertente serie di flame antirenziani.
Che Renzi abbia gravi deficit di competenza in tema di politica estera e geopolitica non ci vuole la reincarnazione di Churchill per riconoscerlo. Stavolta però la sua superficialità nello spiegare fatti complessi è stata un po' troppo strumentalizzata nonostante anche il ragionamento nel suo complesso faccia acqua.
Dunque, sul web e sui principali network informativi nazionali appare questa dichiarazione del premier italiano: "Chiudendo le frontiere gli assassini restano dentro".
Messa così sembra essere nutrimento per i molti neonazisti e sciacalli politici che possono giustamente parlare con appigli linguistici adeguati ai loro livelli, con frasi: "ecco, li abbiamo in casa"; "quando finiamo di accogliere i terroristi?"; "ruspe"; "costruiamo un muro attorno le Alpi", "affondiamo i barconi", "andiamo a bombardarli" "guerra"; "vendetta"; "bastardi islamici" e altre aberranti locuzioni.
In realtà il ragionamento completo di Renzi era decisamente diverso: "In questi giorni c'è chi dice che 'dovrebbero tutti tornare a casa loro', 'chiudiamo le porte', ma io credo che chi dice 'chiudiamo le frontiere' dovrebbe avere il coraggio di dire che lo fai per tenerli dentro perché la maggior parte degli assassini sono nati e cresciuti in Europa. Hanno studiato in Europa hanno giocato a calcio con i nostri figli".
Messa così la frase renderebbe più difficili i ragionamenti dei personaggi di cui sopra. Tuttavia lascia comunque ombre inquietanti: Renzi si riferiva a frontiere italiane o europee? Se si parla di frontiere italiane è a conoscenza di quanti potenziali terroristi stiamo allevando nel nostro territorio? E ha intenzione di mandarli in giro a "farsi le ossa" o a diventare foreign fighters per poi magari tornare in patria più assatanati che mai?
Domande a cui lui non risponderà mai, ma che sarebbero sicuramente più interessanti dei deliri dei nazilegaioli afferenti al partito della ruspa che annovera sempre più soldati nelle sua fila.