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Voglia di sognare, voglia di libertà

 |  Redazione Sconfini

Sembra siano questi i motivi per cui, da qualche anno a questa parte, sono sempre più numerosi coloro che desiderano trasformare il proprio terrazzo in un vero e proprio spazio da vivere. Così sostiene Sergio Marassi, designer d’arredamento del negozio La Gabbia di Trieste. Di fatto, se prima il balcone, dalle dimensioni mediamente ampie, veniva inteso più che altro come luogo funzionale, per esempio per metterci lo stendibiancheria o per depositarvi oggetti che non trovavano una collocazione all’interno dell’appartamento, adesso il terrazzo è assurto a vero e proprio locale da arredare. A questa esigenza vengono incontro i designer che hanno realizzato una serie di oggetti che possono rimanere all’esterno senza essere danneggiati pur rimanendo all’aperto, almeno durante la bella stagione.

 

Uno degli aspetti più importanti, quando viene ideato l’arredamento di uno spazio, è la luce. Non è un caso, quindi, che i designer di tutto il mondo si siano letteralmente sbizzarriti nel proporre innumerevoli lampade da collocare all’esterno. Realizzate per lo più in plastica, materiale che ben si presta a fronteggiare gli improvvisi acquazzoni primaverili ed estivi, le lampade suggerite per essere collocate sul terrazzo hanno forme originali e davvero ce n’è per tutti i gusti: siluro, vaso gigante, sgabelli, massi e tante altre ancora.

 

Non mancano poi sui terrazzi à la page candele dalle diverse dimensioni e dai più vari colori e disposte in buon numero. Anche in questo settore vi sono novità interessanti da segnalare, tra le quali i lumini a pannelli solari. Collocati sul pavimento del terrazzo o anche nella terra dei vasi con i fiori, questi lumini durante il giorno assorbono la luce e, al calar della sera, restituiscono quanto accumulato, emanando una luminosità soffusa, creando atmosfere piacevoli e, insieme, e di questi tempi non è poco, consentendo anchealt un significativo risparmio energetico. Particolare è anche la proposta di Ingo Maurer. Si tratta di una candela posta su un piattino di plastica morbida e che, grazie all’ausilio di due sottili fili metallici agganciati al soffitto, sembra sospesa nel nulla. Proprio questo portacandela d’autore è stato abbondantemente utilizzato nei film del celebre apprendista-mago Harry Potter, per fornire allo spettatore l’immagine di lumi sospesi nello spazio all’interno della sala riservata ai banchetti.

 

Piacevole è l’idea di essere a casa propria e allo stesso tempo avere la sensazione di essere altrove. Magari in uno di quei luoghi esotici tropicali. Infatti molti complementi di arredo si ispirano proprio a quei paesaggi talvolta visitati durante le vacanze. Ombrelloni dallo stelo centrale o laterale, gazebo. O, ancora, poltrone realizzate in finti vimini arricchite da cuscini e cuscinoni variopinti. Il simil-vimine è infatti preferibile a quello vero quando si deve arredare un luogo esposto alle intemperie del tempo atmosferico. Il vimine è fatto di materiale legnoso e inevitabilmente richiede un’attenta manutenzione e un adeguato trattamento, mentre il suo omologo, uguale all’apparenza, è realizzato in plastica e, quindi, facilmente lavabile.

 

Rimane comunque consigliabile, a fine stagione, o riporre l’arredo esterno in un luogo chiuso o, quanto meno, ripararlo con un telo di plastica spesso. L’arredamento del terrazzo non deve essere necessariamente armonico rispetto all’interno dell’abitazione, ma può essere tutt’altro e divenire così un vero e proprio luogo di evasione, di stacco dal quotidiano.

 

Ovviamente il progetto di questo ambiente è legato alla metratura, ma non necessariamente è privilegio solo di coloro che possiedono spazi molto ampli. Il minimo spazio richiesto per iniziare a concepire il terrazzo come un luogo living, o se vogliamo come un soggiorno primavera-estate, è di 2 metri di profondità per 5 metri di lunghezza. Più ampia è la metratura, ovviamente, più oggetti vi si possono collocare: barbecue, caminetti e quant’altro rendono il terrazzo quasi un giardino sospeso. A proposito di giardini, sempre più spesso sul balcone vengono posti non solo le semplici e piccole fioriere ma anche veri e propri alberi.

 

Anche il modo di concepire la superficie calpestabile del terrazzo è cambiato. Se prima su di esso si collocavano solo piastrelle, adesso prende sempre più piede la moda di ricoprire il pavimento piastrellato con listoni di tek, trattati ad olio in modo tale da proteggere il legno, di solito dalle dimensioni di 40x40 cm. L’effetto è molto bello e ben risponde all’esigenza di creare un ambiente accogliente e ospitale. A fine stagione questo parquet, detto galleggiante in quanto non viene incollato ma solo posato, deve essere rimosso e riposto al coperto. All’inizio della primavera successiva, prima di riesporlo, è necessario rinnovare il trattamento: un lavoro impegnativo, senza dubbio, ma una volta visto il risultato ci si convince che ne vale la pena.

 

Si accennava al fatto che talvolta i terrazzi tendono ad essere sempre più simili ai giardini. Di fatto in questi ultimi anni si è registrato un notevole interesse e desiderio di avere un proprio personale spazio verde. Invece di vivere in centro città, si sceglie di staccarsi dalla confusione metropolitana preferendo la quiete della periferia, zona dove, con prezzi pressoché equivalenti a quelli dell’appartamento di città, si possono acquistare casette dotate di giardino. Saranno allora gli architetti dei giardini ad avere nei prossimi anni sempre più lavoro. E quando si parla di progetti ideati per arredare un giardino, non si deve pensare che questi si limitino allo studio della collocazione di sedie e gazebo, bensì a un lavoro progettuale più complesso e globale, nel quale viene indicata anche la disposizione degli alberi, delle aiuole, delle zone ghiaiose. Diventa così sempre più frequente la collaborazione tra architetti, designer e giardinieri: un lavoro di squadra finalizzato a realizzare spazi verdi dove ogni dettaglio inserito è accuratamente valutato e per questo significativo.

Tiziana Benedetti

 


In collaborazione con Help!

 

 


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