Traslochi: chi rompe paga?
Cambiare casa può essere uno dei momenti più piacevoli o tristi della nostra vita, e prima o poi capita quasi a tutti. Organizzare e gestire una tale “rivoluzione” si rivela per chiunque stressante e comporta innumerevoli grattacapi: su tutti, a parte l’aspetto emotivo, il problema principale da affrontare, concreto e di non facile soluzione, è quello del trasloco. Fare da soli è spesso una tentazione, soprattutto nell’ottica di risparmiare denaro: una scelta possibile, ma anche estremamente rischiosa. L’alternativa possibile è quella di affidarsi ad un personale specializzato che possa offrire competenza, esperienza e professionalità.
In particolare, la cosa essenziale di cui accertarsi è che il servizio offerto provenga da un’azienda che tuteli il cliente da eventuali fortuiti rischi che spesso un trasloco comporta: oggetti persi o rovinati, ritardi nella consegna, servizio scadente, possibili danneggiamenti a terzi. A tale riguardo abbiamo sentito Marco Portaluri, titolare dell’azienda Ulisse Express di Trieste.
Esistono norme obbligatorie che per legge una ditta di traslochi deve comunicare al cliente?
"Non esistono normative specifiche per quanto riguarda il trasloco se non quelle che la ditta decide di fare rispettare e quelle dettate dal buon senso. L’importante è che vengano sempre affrontati tutti i temi inerenti al trasloco prima del suo svolgimento. Un punto essenziale è decidere chi effettuerà gli imballaggi delle masserizie: nel caso in cui sia l’utente a doverlo fare, sarà buona cosa istruirlo sulle modalità di riempimento e di chiusura degli scatoloni per fare in modo che il peso degli stessi non superi i limiti consentiti. È logico che l’azienda che effettua il trasporto di scatoloni di cui non conosce il contenuto, privi di indicazioni e imballo interno, avrà serie difficoltà a rispondere di eventuali danni. Concordando assieme al cliente le modalità di esecuzione del servizio e delineando esattamente i confini della propria responsabilità, nel caso di danneggiamenti o disservizi, l’azienda potrà assumersi i rischi del proprio operato".
È possibile bloccare un’intera via per il trasloco, e chi deve presentare le richieste per ottenere i necessari permessi?
"Fortunatamente la necessità di bloccare un’intera via non capita quasi mai. Comunque, è importante sapere che nel caso di traslochi di apparecchiature o mobili molto pesanti, voluminosi o in luoghi particolarmente difficili da raggiungere con gli automezzi, bisogna preventivamente effettuare una richiesta all’ufficio del Comune di competenza per avere l’autorizzazione alla sosta dei mezzi necessari al servizio (camion, autoscale) o addirittura al blocco della circolazione in un determinato orario. Le richieste saranno a carico dell’azienda ed il servizio verrà svolto con il coordinamento del Comune".
Dal sopralluogo dell’appartamento alla concreta partenza del trasloco c’è un tempo “fisiologico” che deve passare?
"L’azienda concorda assieme al cliente la tempistica d’intervento. Una volta effettuato il sopralluogo, il servizio può avere inizio anche nel giorno successivo, anche se questo potrebbe comportare delle maggiorazioni nei costi. Vista la media degli interventi, però, si può dire che i traslochi vengono fatti in genere circa tre settimane dopo il sopralluogo. Per quanto riguarda i tempi di realizzo, potremmo stimare un massimo di due giorni per un trasloco di un’abitazione normale, per salire a diversi giorni per movimentare grossi uffici o lavorando in condizioni particolari (strade chiuse al traffico, trasporti particolarmente pesanti o ingombranti)".
Per gli oggetti di valore vengono date garanzie particolari?
"Il consiglio che si può dare nel caso di spostamenti di oggetti importanti è quello di stipulare apposite polizze con compagnie conosciute. Per il resto molte aziende sono pronte a soddisfare le richieste più particolari, anche se è bene ricordare che certe richieste fanno lievitare il costo del servizio".
Claudio Bisiani