Erboristeria: le fonti naturali di benessere
Vediamo ora due “risorse” naturali, non autoctone, ma forti di una tradizione d’impiego secolare e convalidate da documentazioni scientifiche ed etnofarmacologiche.
BAOBAB - Una pianta antica valida per il futuro
Il baobab è una pianta tropicale che cresce spontaneamente in Africa, Australia e Madagascar, ed è facilmente identificabile per il suo tronco enorme e i rami tozzi (è detto “albero capovolto”). Ogni frutto è costituito da un epicarpo esterno legnoso, coperto da peluria giallo-verde, e da una parte interna, endocarpo, che è costituita dalla polpa. A maturazione avvenuta la polpa è naturalmente disidratata, acidula, suddivisa in piccoli agglomerati farinosi che racchiudono i numerosi semi.
Il frutto è ricchissimo di vitamina C: 100 g di polpa ne forniscono fino a 300 mg, una quantità pari a 6 volte quella di un’arancia. Contiene, inoltre, quantità apprezzabili di altre vitamine essenziali come la tiamina (B1), la riboflavina (B2), la niacina (B3 o PP) e la vitamina B6. Per le caratteristiche nutrizionali, la polpa del frutto, naturalmente solubile, consente di preparare una bevanda dissetante, rinfrescante e nutriente.
In laboratorio sono stati effettuati studi per analizzare l’attività biologica dell’estratto acquoso liofilizzato della polpa di frutto del baobab. Gli studi confermano l’effetto antinfiammatorio, analgesico e antipiretico; documentate anche l’attività antiparassitaria e quella antivirale. La polpa del frutto, grazie all’alto contenuto di fibre (fino a 45 g per 100 g di prodotto), è utile per il ripristino e lo sviluppo ottimale della flora intestinale e per favorire la digeribilità dei cibi. La fibra solubile forma un gel a livello intestinale che protegge la mucosa, favorisce il controllo del colesterolo e del diabete non insulino-dipendente. La fibra insolubile aumenta la massa fecale, aiuta in casi di stipsi, e in caso di dissenteria regolarizza l’intestino. Le vitamine hanno un effetto antiossidante, di antiaffaticamento e controllo dell’umore. Calcio e ferro, biodisponibili, e la presenza di vitamina C prevengono l’osteoporosi.
NONI - Un rimedio dolce contro le difficoltà quotidiane
I kahuna, guaritori dei Mari del Sud, usano da secoli il noni come rimedio dolcemente efficace. Il dottor Ralph Heinicke, scopritore del miracolo enzimatico contenuto nell’ananas, la bromelina, si dedicò a studi sul frutto del noni e trovò una grande quantità di sostanze vitali: vitamine, minerali, oligoelementi, microelementi, amminoacidi, alcaloidi ed enzimi vegetali molto particolari sia per la loro quantità sia per il loro effetto sinergico.
Il frutto di noni contiene fino a 800 volte più enzimi dell’ananas e, soprattutto, contiene una sostanza estremamente attiva, la proxeronina, sostanza di partenza per la produzione di xeronina, l’enzima indispensabile per il corretto funzionamento del metabolismo corporeo. Alcuni studi scientifici hanno permesso di concludere che la xeronina (che nel noni è contenuta in piccola quantità e che nel corpo umano viene prodotta grazie alla proxeronina contenuta nel frutto polinesiano), la scopoletina, la serotonina e tutti gli altri costituenti del succo agiscono insieme al fine dell’armonico incremento dell’epifisi. L’effetto sinergico di xeronina, scopoletina e serotonina stabilizza i valori della glicemia.
Ignazia Zanzi