Cena ad Alcatraz
Una cena degna della mensa di Alcatraz si è svolta, stando alle intercettazioni telefoniche che hanno contribuito a portare all'arresto ieri di Flavio Carboni, pochi mesi fa a casa di Denis Verdini, coordinatore nazionale del Pdl.
L'allegra rimpatriata ha visto protagonisti il cristallino Verdini (indagato per corruzione nell'indagine sull'eolico in Sardegna), il trasparente Carboni (ora in carcere a causa delle pressioni su giudici e politici da pilotare e ammanicato a sua volta nello scandalo eolico), l'onesto Dell'Utri (condannato in primo grado a nove anni e in Appello a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa) e Giacomo Caliendo (vice di Angelino Alfano, ex segretario speciale di Berlusconi e ora il ministro della Giustizia famoso perché baciò il boss mafioso Santacroce a un matrimonio, poi negando di essere mai stato invitato o di conoscere il boss nonostante un'immagine pubblicata da Repubblica).
Tema della serata: come premere sulla Consulta perché non bocciasse il lodo Alfano per garantire l'immunità a Berlusconi tenuto sotto scacco in diversi procedimenti penali e la candidatura del sottosegretario Nicola Cosentino (sul cui capo al momento pende un mandato d'arresto) il quale al momento è asserragliato alla Camera per non finire in galera, alla presidenza della regione Campania.
La prossima cena tra Verdini, Carboni e Dell'Utri potrebbe non avvenire più in una confortevole casa, ma nel luogo in cui oltre a essere detenuto Carboni si trova anche Arcangelo Martino (un altro degli arrestati), famoso per aver dichiarato al Corriere di essere stato lui a presentare il papà di Noemi Letizia a Berlusconi durante un incontro al Raphael con Craxi.
Capito perché bisogna approvare presto la legge bavaglio e limitare le intercettazioni?
Peccato che tutte queste notizie la stampa non le darà. Sono impegnati ad auto-imbavagliarsi contro il bavaglio, con uno sciopero dall'amaro sapore Ottocentesco.
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