Skip to main content

Maschi vs Femmine: elogio della differenza

 |  Redazione Sconfini

"Una donna si preoccupa del suo futuro finché non trova marito.

Un uomo non si preoccupa del suo futuro finché non trova moglie".

(A.&B Pease)

 

è ormai convinzione comunemente accettata e "politicamente corretta" che bambini e bambine debbano essere educati in maniera eguale insegnando loro che possiedono le stesse capacità, che hanno le stesse potenzialità, che sono in grado di fare le stesse cose. Ma poi crescono, diventano adolescenti, costruiscono le prime coppie, in seguito si sposano e si accorgono, spesso all'improvviso, con stupore, che invece sono profondamente diversi, che pensano in modo diverso, che comunicano in modo diverso, che hanno regole e comportamenti completamente diversi.

 

Finisce così che nei Paesi occidentali oltre il 50% dei matrimoni si conclude con un divorzio, e anche relazioni apparentemente solide e inossidabili difficilmente resistono alla pressione di un contesto entro il quale donne e uomini di qualsiasi cultura, ideologia e convinzione hanno sempre da ridire sulle opinioni, gli atteggiamenti e i comportamenti del partner.

 

L'uomo critica la donna per l'eccessiva attenzione ai particolari, per l'abitudine a parlare troppo, per lo scarso senso pratico, per l'eccessiva cura del proprio corpo, per la capacità di discutere di un argomento all'infinito, per l'esagerata propensione al pianto, per la maggior attenzione riservata all'amore rispetto al sesso. D'altronde le donne accusano gli uomini di non trovare mai quello che cercano, di essere tendenzialmente bugiardi, di mettersi molto raramente in discussione e di essere scarsamente introspettivi, di essere indifferenti, insensibili, di non essere capaci di ascoltare, dialogare, dare affetto ed impegnarsi nelle relazioni preferendo il sesso all'amore.

 

Gli uomini si stupiscono che una donna possa guardare un gruppo di persone e formulare istantaneamente un giudizio su ognuna di esse, mentre le donne si meravigliano che un uomo riesca a parcheggiare in uno spazio angusto usando solo lo specchietto retrovisore ma non riesca a trovare il punto G.

 

Per spiegarci tutto questo dobbiamo risalire al fatto che maschi e femmine hanno seguito linee evolutive diverse. Semplificando: in origine gli uomini cacciavano e combattevano, le donne raccoglievano erbe e frutti e crescevano la prole. Gli uni, quindi, avevano funzioni protettive, le altre educative; ed è per questo che nei due sessi il corpo e la mente si sono sviluppati in modi completamente differenti, per meglio adattarsi a svolgere le rispettive funzioni.

 

In altre parole, poiché il contributo principale del maschio alla sopravvivenza della razza umana consisteva nella capacità di colpire un bersaglio mobile mirando con precisione agli animali o ai nemici, il suo cervello ha sviluppato maggiormente una zona atta a prendere di mira un obiettivo, la cosiddetta area visivo-spaziale, che per l'appunto gli consente di colpire i bersagli e, in senso lato, di risolvere i problemi. Ecco quindi che gli uomini misurano successo e valore in base ai risultati ottenuti e alla capacità di trovare soluzioni ai problemi. Ne consegue spesso la presuntuosa convinzione di essere l'unica persona in grado di dare una risposta alle proprie difficoltà negando la necessità di discuterle con altri.

 

Il cervello femminile, invece, è strutturato per la comunicazione verbale; quindi, non è assolutamente automatico che la donna chieda risposte risolutive. Facciamo un esempio. In molte coppie, alla fine della giornata lei desidera parlare di quello che è successo condividendo emozioni e sentimenti, mentre lui si sente immediatamente responsabilizzato, pensa che gli venga elencata una serie di problemi da risolvere e inizia a proporre soluzioni. Al che la donna s'infastidisce perché non si sente capita e ascoltata, l'uomo si arrabbia perché non vengono accettate le sue proposte di soluzione ed ognuno ricava l'amara impressione che l'altro non dà importanza a ciò che sta dicendo.

 

Come dicevamo, nel corso di milioni d'anni gli schemi cerebrali maschili e femminili hanno continuato a svilupparsi in maniera differente, ma solo oggi cominciamo ad avere l'evidenza scientifica che i due sessi elaborano le informazioni in maniera diversa, pensano in maniera diversa, possiedono convinzioni, percezioni e repertori comportamentali assolutamente differenti. Non migliori o peggiori, ma soltanto assolutamente differenti.

 

Tutto ciò ricade, ovviamente, anche sulla sessualità. Consideriamo, innanzitutto, che gli uomini hanno una quantità di testosterone, il protagonista principale del desiderio sessuale, 10-20 volte superiore rispetto alle donne e un "centro di controllo del sesso", l'ipotalamo, più grande. Uniamo anche l'incoraggiamento culturale all'attività sessuale che i maschi hanno ricevuto per generazioni e, al contrario, la disapprovazione sociale di cui sono state oggetto le donne sessualmente vivaci ed esuberanti. Per non parlare dei tempi... Prima del sesso la donna deve poter raccogliere e percepire un elevato livello di tensione, essere oggetto di cure e attenzioni affettive ed erotiche, stabilire un grado sufficiente di dialogo. All'uomo, mediamente, basta avere il tempo di sfilarsi i pantaloni.

 

Possono sembrare banali luoghi comuni, ma purtroppo nella mia attività di psicoterapeuta riscontro quotidianamente, in maniera più esplicita o in modo più subdolo e sfuggente, la costante presenza di atteggiamenti di questo tipo alla base di conflitti relazionali e di disturbi della sfera sessuale. D'altra parte, se certe situazioni non avessero attraversato i secoli, non avessero varcato indenni cambiamenti di costume e di abitudini, non avessero resistito a rivoluzioni culturali di portata mondiale, non avrebbero potuto diventare degli stereotipi, magari negati razionalmente ma vivi e attivi a livello emozionale.

 

Ecco allora che, oggi come ieri, per eccitare e soddisfare una donna, giovane o matura che sia, occorre divertirla, farle dei complimenti, accarezzarla, affascinarla, difenderla, viziarla, ascoltarla, vantarsi di lei qualunque cosa faccia, assecondare i suoi desideri, ignorare le zone grasse del suo corpo, proteggerla, perdonarla, morire per lei, sfiorarla delicatamente, stringerla con forza, stimolarla, adorarla... mentre per eccitare e soddisfare un uomo basta "presentarsi nude o con un completino intimo intrigante".

 

Ironia a parte, in molte occasioni l'uomo ricorre al sesso per esprimere in modo fisico quello che non riesce a manifestare emotivamente. Inoltre, la componente più sensibile e femminile di un uomo emerge solo dopo che è stato soddisfatto sessualmente: se riuscisse a proporre queste qualità anche prima dei rapporti sessuali le coppie litigherebbero molto meno.

 

Ancora un appunto sul tema dell'orgasmo. Quei pochi istanti di contrazioni tonico-cloniche sono, per l'uomo, la condizione assoluta affinché si senta appagato sessualmente. Allo stesso modo ritiene, erroneamente, che nell'identica condizione si trovi la donna, e misura il suo successo di amante e spesso anche il suo piacere in base al raggiungimento o meno dell'orgasmo da parte della sua compagna. Non si avvede, ahimè, che per la soddisfazione femminile sono indispensabili la sensazione d'intimità, il calore, l'assenza di fretta, l'accumulo progressivo di tensione erotica: l'orgasmo è considerato una conseguenza, non un obiettivo obbligato e costante. Molti uomini non hanno la sensibilità di percepire le emozioni e le sfumature dell'intimità di una donna durante il rapporto e questo porta ad avere aspettative e comportamenti che trasformano l'erotismo in un terreno di conflittualità.

 

Potremmo continuare a lungo ad elencare le differenze tra maschi e femmine, soffermandoci su quanto le donne siano stimolate più dall'ascoltare parole affettuose o eroticamente eccitanti che dal guardare un uomo nudo mentre invece il cervello maschile sia predisposto a raccogliere ed elaborare stimoli e sensazioni prevalentemente visive, su quanto il sesso sia il prezzo pagato dalle donne per il matrimonio mentre invece per gli uomini il matrimonio sia il prezzo pagato per il sesso, su quanto per una donna raramente esista il sesso senza amore e su quanto per un uomo altrettanto raramente esista l'amore senza il sesso.

 

Per fortuna giungeremmo però ad un'unica conclusione, e cioè che i rapporti tra maschi e femmine funzionano nonostante le drammatiche diversità che li contraddistinguono. Le relazioni diventano invece problematiche ed instabili quando uomini e donne non riconoscono o non accettano la reciproca diversità sostenendo l'errata convinzione di essere uguali, di avere le stesse pulsioni, le medesime priorità, gli stessi desideri ed eguali strategie per soddisfarli. Riuscendo ad accettare e comprendere le cause, le motivazioni e la funzionalità della diversità sarà così possibile imparare a conviverci meglio, a gestirla e ad apprezzarla. Analogamente prevedere potenziali differenze e conflittualità permetterà di evitarle e di controllarle sin dai primi sintomi.

 

Spesso le relazioni falliscono perché le donne non capiscono perché un uomo non possa essere come una donna e gli uomini si aspettano che la compagna si comporti esattamente come loro. Solo se verranno comprese ed accettate le differenze tra i sessi, quindi, sarà possibile contare sulla forza collettiva della coppia sconfiggendo le debolezze e le vulnerabilità individuali. Può essere una sfida interessante...

 

dott. Filippo Nicolini, psicologo

 

 

 

 

 

 


Altri contenuti in Costume e società

Pubescenza: faccio quello che voglio… ma voglio quello che faccio?

“Be stupid” intimava qualche tempo fa dalle pagine dei giornali o dai manifesti affissi sui muri la fortunata campagna pubblicitaria di una nota marca di abbigliamento casual per giovani. E in effe...

Esiste il gelato perfetto?

  “Un intenditore di gelati, nella sua ricerca per la perfezione, su e giù per la penisola italiana, afferma che il miglior gelato si trova a Trieste in una piccola gelateria dall’altro lato della ...

Abiti unici: una passione irresistibile

  Ecco come definire ciò che ha animato per tutta la vita Onorina Seganti. Triestina, studia per cinque anni, come si faceva una volta, l’arte del taglio e cucito presso una scuola di sarti. Ma, si...

Pedagogia clinica: l’approccio olistico ai problemi di apprendimento e comportamento

Oggi più che mai non si può parlare di educazione e conseguentemente di pedagogia in maniera approssimativa. L’odierna realtà scolastica e sociale ci impone una dettagliata programmazione educativa...

Tradizioni e sapori: c'era una volta la macelleria

Mestieri antichi, alcuni scomparsi, altri trasformati sia a seguito delle innovazioni tecniche, sia come conseguenza del mutare della società. Tra questi antichi mestieri, oggi radicalmente cambiat...