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Le scienze esoteriche

 |  Redazione Sconfini

Perché la redazione di Help!, che si è sempre contraddistinta per serietà e pragmatismo, offre uno spazio a questo argomento? La domanda è legittima. Forse vogliamo provocare? Oppure c’è un altro obiettivo? Di fatto, la testata non fa che continuare sulla propria lunghezza d’onda, e speriamo che così sappiate interpretare questo articolo. Siamo convinti, infatti, che la finalità di un giornale sia quella di dare al lettore la possibilità di conoscere realtà, fatti e situazioni, e che, solo dopo aver raccolto questi dati, il lettore possa farsi una sua opinione. C’è forse anche la voglia di provocare con questa scelta editoriale? Rispondiamo di sì, a questa domanda, nel senso che questa occasione ci offre il destro per ribadire che non abbiamo paura di affrontare anche argomenti a rischio.

 

Fatte queste premesse partiamo, levandoci gli occhiali del pregiudizio, per conoscere un personaggio che ci condurrà nel mondo dell’esoterismo. Vi proponiamo questa storia così, come è giunta a noi, e lasciamo a voi… “l’ardua sentenza”!

 

«Avevo quattro anni, quando di notte mi apparve una figura indefinita, fosforescente», così racconta la consulente esoterica Mileda Fonda, in arte Maya. «Mi spaventai e corsi pialtangendo nel lettone tra mamma e papà per farmi consolare». I genitori adottivi della sibilla, così vuole essere definita, avevano perso da poco il loro unico figlio, Giorgio, di 24 anni. «Quando mio padre mi mostrò la fotografia di quello che non sapevo fosse mio fratello, ne riconobbi immediatamente il volto».

 

Dopo questo primo episodio, ne seguirono altri e la paura della bambina non cessò fino a quando il padre le disse di chiedere a questa entità che cosa voleva da lei. «Fu allora che venni a sapere che Giorgio era inquieto e chiedeva a me di completare un compito che lui, a causa della sua prematura scomparsa, non aveva potuto terminare. Mi chiese, infatti, di seguire i nostri genitori fino alla fine dei loro giorni. Compito che ho effettivamente svolto».

 

A dire di Maya è stata la sua vita ricca di sofferenze a renderla particolarmente sensibile verso i dolori altrui e in questo ma non solo – sono le sue parole – risiede la spiegazione dei suoi talenti. Ma la sua storia non finisce qui. Viene portata dai medici, che riscontrano che le sue pupille sono dilatate: risposta fisiologica che il corpo umano dà quando è scosso da un grande spavento. La differenza è che nel caso di Maya le pupille sono costantemente così. «Venni anche condotta dal vescovo, e anche lui non riusciva a spiegarsi il perché di quello che mi accadeva».

 

«Profumi, rumori, oggetti che si spostavano in mia presenza erano ormai divenuti parte della mia quotidianità». Fatto sta che anche le menti scientifiche che avevano osservato la piccola inconsapevole sibilla ammisero che non c’erano spiegazioni razionali capaci di giustificare tali eventi. «Crescendo, decisi di approfondire le mie conoscenze e così mi resi conto di essere una “medium”».

 

Numerose sono le previsioni di eventi che Maya sostiene di aver fatto a seguito delle quali lei stessa rimane tutt’oggi sbigottita. «Una volta predissi ad una ragazza, che doveva sposarsi il giorno dopo, che il matrimonio non ci sarebbe stato e che lei sarebbe convolata a nozze con il suo ex fidanzato. La sera stessa, alla fine della festa di addio al nubilato, la sua macchina si guastò e l’unica automobile che si fermò per soccorrerla era quella guidata dal suo vecchio amore. Passarono la notte insieme e si sposarono poco dopo».

 

Ma racconto e aneddoti a parte, come facciamo noi a sapere che la consulente esoterica, attiva da trent’anni e che ha partecipato a numerose trasmissioni televisive anche su reti nazionali, non appartenga alla schiera dei numerosi ciarlatani in cui sempre più spesso gli sprovveduti incappano?

 

«Esiste l’Albo professionale europeo – ci risponde Maya – che raccoglie mille iscritti in Italia e che sotto la supervisione del presidente seleziona la correttezza e la buona fede di quanti si dedicano alle scienze esoteriche».

 

A dire di Maya, la necessità di presentare i propri curricula di studi e soprattutto documenti che attestano il candore della propria fedina penale, per essere ammessi al suddetto albo, rappresentano una garanzia. Ma ciò che appare più convincente è il contatto diretto con qualcuno che ha effettivamente verificato che le predizioni fatte si sono puntualmente verificate. Come dire: provare per credere!

 

Fatto sta che anche a livello giuridico ci si sta muovendo. Il Consiglio di Stato, infatti, ha sentenziato di recente che solo dopo un’apposita istruttoria e un’approfondita analisi si può affermare che chi compie attività di preveggenza è un ciarlatano. Un piccolo passo verso quella desiderata distinzione tra mistificatori e professionisti a cui Maja e colleghi desiderano giungere.

T.B.

 


In collaborazione con Help!

 

 


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