Eclissi della democrazia in Venezuela e Italia. Come la Spagna vede i due Paesi
La situazione politica italiana continua ad attirare l'attenzione dei paesi europei. Dopo l'attenzione riservata al nostro Paese dalla Germania, il governo Berlusconi è finito al centro dell'attenzione di El Pais uno dei più prestigiosi giornali spagnoli. A scrivere è Antonio Elorza, professore universitario in Scienze Politiche, e il titolo già da solo è sufficiente a creare un po' di preoccupazione: Eclipse de la democracia, ovvero Eclissi della democrazia.
Ecco la traduzione dei passaggi più importanti del suo editoriale.
"Nel caso della Roma classica, così come nelle città dell'Italia medievale, il fattore che provocò la degenerazione delle istituzioni repubblicane fu la conversione della magistratura sottomessa a limiti temporali ristretti a un esercizio della magistratura infinito, anche per tutta la vita. L'armatura istituzionale era conservata, ma il suo contenuto divenne possesso di chi deteneva l'esercizio del potere, da Silla a Cesare. Le signorie del XIII secolo, con l'entrata in scena del signore permanente, riproduce in un altro contesto storico la deriva autoritaria.
Ciò perché questo signore permanente, anche se esistono delle istituzioni democratiche, disporrà dei mezzi per sottomettere il loro funzionamento secondo le sue volontà, sfigurandole. Questo è il motivo per cui è estremamente pericoloso il risultato del referendum promosso a favore di Hugo Chavez. In futuro potrà ricordare che ci sono ancora le elezioni e che la possibilità di essere eletto a vita è stata decisa da un processo democratico. Ma questo significa dimenticare che l'episodio è inserito in un quadro progettuale di un obiettivo di potere personale illimitato dell'arciproclamato leader venezuelano, un rivoluzionario "socialista" confermato fino al 2019, che già aveva visto bocciare un uguale referendum nel 2007. Significa che il referendum sarebbe stato ripetuto finché non sarebbe stato soddisfatto Chavez. Curioso modo di rispettare la democrazia. Il caos della sua politica economica non lo preoccupa. [...]
Rispetto agli schock esterni, Javier Pradera una volta parlò di "Europa-Spa". Dal punto di vista della democrazia ciò sembrava essere la causa delle trasformazioni politiche dell'ultimo quarto del '900: la caduta delle dittature in Europa Meridionale e il crollo del totalitarismo comunista. Le aspettative positive iniziarono ad offuscarsi con il nuovo autoritarismo di Putin. un altro che tenta di perpeturarsi all'infinito. Ora il rischio di un'eclissi della democrazia riappare in Italia. L'irresistibile ascesa di Silvio Berlusconi è culminata in una situazione radicalmente nuova: la perversione del sistema democratico con la subordinazione ad una rete di potere che distrugge lo spirito delle istituzioni, incarna la corruzione nel governo e si manifesta nell'impotenza dell'opposizione. Tutto ciò è realizzato dall'egemonia del potere nei mezzi di comunicazione controllati da un unico leader, attento solo al dominio del mercato politico e senza scrupoli. Nel tragico episodio della morte di Eluana, all'ateo Berlusconi non importò di allearsi con il clericalismo vaticano. Solo la morte della giovane ha impedito a Berlusconi di governare la questione secondo la sua volontà scavalcando il ruolo del Parlamento con la scusa dell'urgenza. Ormai è chiaro che in Italia, nonostante la sua pessima gestione economica, il potere è tutto nelle sue mani. Le elezioni in Sardegna le hanno dato la ragione e hanno ratificato l'affossamento della sinistra. Le forme democratiche sopravvivono."
Traduzione a cura di Giuseppe Morea