Legge bavaglio: qualche anno prima e Riina e Provenzano sarebbero ancora liberi
La legge bavaglio è quasi realtà. Finalmente i politici potranno portare a termine il compito che tra tante difficoltà stavano facendo avanzare a ritmi sempre più elevati da poco più di 20 anni: depredare la cosa pubblica e intascare quanti più soldi possibile prima che lo stolto popolo italiano si accorga che gli han portato via pure le mutande. Finalmente la criminalità organizzata potrà promuovere e favorire i propri loschi traffici nella quasi totale certezza di farla franca: senza la possibilità concreta di intercettare, senza la possibilità di piazzare microspie e telecamere in luoghi strategici chi potrà mai più riuscire a incastrare un boss o un latitante?
Finalmente Berlusconi potrà telefonare a tutte le mignotte che vuole, minacciare tutti i suoi servi in Rai per cancellare gli ultimi barlumi di libera informazione televisiva, trafficare con la Protezione Civile attraverso pedine opportunamente piazzate nelle giuste caselle, corrompere testimoni e giudici nella sicurezza di non essere mai scoperto.
Il Pdl ha un solo rammarico: non aver fatto in tempo a salvare Totò Riina e Bernardo Provenzano. Con questa legge sarebbero ancora in latitanza e quindi ancora in grado di influenzare direttamente le scelte di Cosa Nostra. Nel frattempo si sarebbe registrata anche un'altra serie di successi: l'uccisione del pm Antonio Ingroia e il giornalista Lirio Abbate. Pazienza, ora c'è tempo per rimediare.
Questa è libertà. Di delinquere.
Questa è sicurezza. Di farla franca.
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