Gli aspetti più ridicoli della legge bavaglio vol.2: i filmati
Dopo il grande successo del primo articolo di approfondimento sulle ironiche ripercussioni che avrà nella vita dei cittadini italiani e negli operatori di giustizia, scopriamo oggi il secondo capitolo della serie: "Aspetti ridicoli della legge bavaglio".
Tra le tante pieghe paradossali del ddl "libera i cattivi, imprigiona i buoni" c'è un capitolo dedicato "alle intercettazioni di immagini mediante riprese visive". In pratica fotografare o filmare saranno azioni parificate alle leggi che regolano la registrazione di una telefonata.
Ma il punto non è solo questo. La legge bavaglio afferma che a poter provvedere alle riprese video o alle immagini fotografiche possano essere solo le Forze dell'Ordine e per di più esclusivamente se è possibile dimostrare che quelle immagini sono state impresse su pellicola o memorie digitale "sulla base di specifici atti di indagine".
Ma non è finita qui. Facciamo un esempio pratico: avete presente la foto della cricca al tavolo di un ristorante scattata dai Carabinieri del Ros? Per poterla scattare "legalmente" avrebbero dovuto dimostrare che il proprietario del ristorante "era a conoscenza dei fatti" su cui la magistratura stava indagando.
Ma facciamo un altro esempio, più banale e terra terra. Uno studente universitario fuorisede, una sera rientrando a casa riprendendo per i cavoli suoi uno scorcio della città in cui vive per poterlo mostrare ai suoi amici d'infanzia, si imbatte nella scena di una rapina ad una vecchietta o nella scena di un furto con scasso in una gioielleria. Pensando di dare una mano al suo Paese, si nasconde e riprende la scena con il suo telefonino. Risultato? A finire in galera non saranno i ladri, ma potrebbe lo studente!
Anche quel filmato è infatti illegale. Per poterlo realizzare sono necessari "gravi indizi di reato" che evidentemente lo studente non poteva accertare di avere prima di avviare le riprese con il suo telefonino.
Tra le altre cose non si potrà più sistemare una telecamera in una piazza dove si suppone si faccia spaccio di droga, o posizionare le telecamere agli ingressi degli uffici pubblici per scoprire i dipendenti fannulloni o quelli che timbrano 20 cartellini al posto dei colleghi assenti, o utilizzare in un dibattimento come mezzo di prova la ripresa realizzata da un privato in una banca.
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