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Sallusti vale meno di 20euro da donare a Save the Children?

 |  Redazione Sconfini

In quest'Italia da basso impero dobbiamo aspettarci di tutto. Anche che per motivi strumentali dei grandi capi sacrifichino la bassa manovalanza per interessi poco nobili.

Potrebbe forse rientrare in questo quadro la condanna del direttore del Giornale Alessandro Sallusti a 14 mesi di carcere, con pena sospesa, per un articolo diffamatorio pubblicato 6 anni fa su Libero all'epoca in cui Sallusti ne era il direttore responsabile.

La pena è stata inflitta per omesso controllo ma a scrivere il pezzo sotto lo pseudonimo di Dreyfus fu Renato Farina che solo oggi, dopo la sentenza definitiva, ammette la propria responsabilità. Farina, oggi deputato del Pdl, è uno splendido esempio di berlusconismo: forniva sotto lo pseudonimo di agente Betulla notizie ai servizi segreti italiani e pubblicava notizie false in cambio di denaro.

Nel 2006 alla vigilia delle elezioni politiche pubblica su Libero un falso dossier preparato dal Sismi, secondo cui Romano Prodi avrebbe autorizzato la extraordinary rendition della CIA in Europa: fu condannato a sei mesi di reclusione per favoreggiamento e radiato dall'Ordine dei Giornalisti.

Nel 2007 si è dichiarato colpevole del reato di favoreggiamento nell'ambito dell'inchiesta sul rapimento dell'ex imam di Milano, Abu Omar, patteggiando la pena di sei mesi di reclusione (commutata in una multa di 6.800 euro).

Oggi Farina è protagonista di un altro caso e la sua "vittima" stavolta non è un avversario politico o un leader islamico bensì un "amico", il suo direttore Alessandro Sallusti. L'articolo in questione ha diffamato un giudice, Giuseppe Cocilovo, accusandolo di aver emesso una sentenza in favore di un aborto di una tredicenne che non voleva abortire, portata in tribunale dai genitori che invece volevano interrompere la gravidanza della figlioletta. Inutile dire che quella sentenza non l'aveva emessa Cocilovo.

Evitare che Sallusti finisse in carcere, racconta Cocilovo, poteva essere un gioco da ragazzi. Prima di portare l'ex direttore di Libero in Tribunale infatti, Cocilovo aveva chiesto:

1) La rettifica dell'articolo diffamatorio in modo da ripristinarne l'onorabilità;

2) 20mila euro da devolvere a Save the Children.

Richieste assolutamente legittime che avrebbero tenuto fuori dai guai Sallusti che ora va in giro a fare la vittima manco fosse Pertini.

La domanda allora è: perché sacrificare Sallusti per così poco? Chi si gioverà del clima di paura che da oggi serpeggerà tra i giornalisti di tutte le redazioni italiane?

Ironizzando, se avessero messo in galera Sallusti per aver deliberatamente disinformato gli italiani per due lustri nessuno avrebbe gridato allo scandalo. Ma non può essere che un caso come questo serva per far tornare d'attualità il vecchio motto "colpirne uno per educarne cento"?

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fonte immagine: alessandrorebecchi.it


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