E infine è toccato anche alle banche italiane. Moody's, dopo aver già abbassato l'outlook da stabile a negativo a quasi tutti i sistemi creditizi europei, ha visto al ribasso anche l'outlook del sistema bancario italiano.
L
a decisione è dovuta alla presa d'atto che, nonostante le rassicurazioni governative, la crisi finanziaria si è estesa anche all'economia reale e di conseguenza hanno perso qualità gli asset e la redditività degli istituti di credito.
Insomma, non è un caso che alcune importanti banche, tra cui Unicredit, nelle scorse settimane hanno attinto ai Tremonti bond per fare cassa e dare sollievo ai bilanci decisamente poco rosei. Il problema? I Tremonti bond dovevano servire a dare credito alle imprese, strozzate dalle spese e dai debiti, costrette a licenziare se non addirittura a chiudere.
E invece, come spiega l'agenzia di rating, la prospettiva è quella di una possibile ulteriore riduzione delle condizioni creditizie a favore dei settori produttivi italiani per i prossimi 12-18 mesi. Insomma, la liquidità tanto agognata da Confindustria e dalle microimprese sembra essere sempre più un miraggio. Le banche, in pieno clima da "prendi e scappa con i soldi" (tra l'altro del tutto simile a quello che ha portato al disastro finanziario di questi mesi), non sembrano intenzionate ad allentare la stretta creditizia.
Forse sarebbe stato meglio se i Tremonti bond fossero stati messi a disposizione di chi produce ricchezza (industria, servizi, agricoltura ecc.) e non alle banche, soprattutto sapendo che i denari non sarebbero comunque stati messi in circolazione.