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L'Espresso a palle incatenate contro Renzi e le sue bugie sulla meritocrazia

 |  Redazione Sconfini

In un'ottima inchiesta pubblicata su L'Espresso di cui è disponibile qui un'anteprima, emerge ancora una volta la figura di un Renzi che predica bene e razzola male.

O peggio, di un premier intrinsecamente bugiardo, maliziosamente infido e del tutto inaffidabile. L'Espresso ricorda poi un paio di citazioni programmatiche dello scaltro politico toscano.

Novembre 2012: "Questo sarà un Paese dove trovi lavoro se conosci qualcosa, e non se conosci qualcuno".

Ottobre 2013: "La meritocrazia è l'unica medicina per l'Italia. Gli amici degli amici se ne faranno una ragione".

E veniamo alla prova dei fatti, sciorinata da Emiliano Fittipaldi su L'Espresso.

Gabriele Beni: imprenditore del settore calzaturificio. Ha regalato a Renzi le scarpe col tricolore sfoggiate in occasione del recupero della Costa Concordia e ha finanziato con 25mila euro la Fondazione di Renzi. E' stato nominato dal governo vicepresidente dell'Ismea, l'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare controllato dal ministero dell'Agricoltura.

Massimo Ferrarese: candidato Ncd trombato alle europee del 2014, presidente della squadra di basket di Brindisi, non laureato. Oggi è presidente dell'Invimit, società del ministero dell'Economia che gestisce i fondi immobiliari per miliardi di euro.

Claudio Costamagna: ex Goldman Sachs, in stretti rapporti con Luigi Bisignani, il lobbista condannato per la maxitangente Enimont e protagonista come imputato dell'inchiesta sulla P4. Oggi è presidente di Cassa Depositi e Prestiti, il forziere del Paese, uno degli ultimi gioielli della liquidità d'Italia.

Poi ci sono tanti altri miracolati come i fotografi originari di Rignano sull'Arno (paese di Renzi) assunti a Palazzo Chigi a 70mila euro l'anno.

Tutti per merito ovviamente.


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