Nemmeno in Zimbawe
Berlusconi, Minzolini e Innocenzi indagati per concussione a Trani. Secondo i contenuti di una serie di intercettazioni pubblicate oggi da Il Fatto Quotidiano risalenti al periodo inizio 2009 fino a tempi più recenti è emerso in estrema sintesi:
- Che Berlusconi concorda con Minzolini (il direttore del Tg1) se non le scalette almeno gli editoriali o almeno l'editoriale chiave del periodo più caldo di questo inverno: la deposizione del pentito Spatuzza e le sue rivelazioni relativamente ai rapporti che il Cavaliere avrebbe avuto con la mafia. "Bugie di Spatuzza" fu il termine con cui Minzolini pose fine alla vicenda nel suo editoriale.
- Che Berlusconi, già proprietario di Mediaset e del Tg1 si comporta come fosse anche il proprietario della Rai, lamentandosi con Mauro Masi per le trasmissioni come Annozero ("deve essere chiusa") o per gli ospiti di Serena Dandini a Parla con me (Scalfari e Mauro avevano attaccato il premier nel corso di due diverse puntate della trasmissione). Eloquente a tal proposito la battuta registrata dalle intercettazioni di Mauro Masi, berlusconiano di ferro e quinta colonna di Mediaset in Rai: "Queste cose non si sentono nemmeno in Zimbawe".
- Che Berlusconi, già proprietario di Mediaset, del Tg1 e della Rai si comporta come se fosse anche il proprietario dell'Agcom, Agenzia Garante (???) delle Comunicazioni. I dialoghi con Innocenzi, commissario Agcom, e le quotidiane pressioni sono roba da far accaponare i capelli. Il povero collaborazionista Innocenti è trattato come il più umile dei servi, cui Berlusconi impone la scaletta delle priorità.
Il bello è che in questo modo Berlusconi controlla il controllato (Rai), il controllore (Agcom) e chi racconta il mondo ai cittadini (Tg1). Forse non accade nemmeno in Zimbawe. Almeno su questo ha ragione Masi.
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Nella foto (da wikimedia) Robert Mugabe, presidente dittatore dello Zimbawe