Mara Carfagna tra un Bocchino, un avvertimento e il suggerimento a stringere i denti
La tragicomica parabola (forse) finale del berlusconismo ha la sua cifra nel caso-Carfagna. C'è materiale sufficiente per realizzare un trattato di sociologia, un libercolo di antropologia culturale, un saggio di politica e una raccolta di immagini e frasi satiriche.
Naturalmente ci soffermeremo soprattutto su quanto di involontariamente comico e (auto)satirico sta emergendo in queste convulse, preoccupanti ma anche divertenti giornate autunnali nella politica italiota.
Nel 2008, pochi mesi dopo l'investitura di Mara Carfagna a ministro delle pari opportunità, si iniziò a parlare di una bomba pronta ad esplodere: c'erano delle intercettazioni nelle quali il premier Berlusconi raccontava con soddisfazione l'arte amatoria della Carfagna. Promossa a pieni voti all'esame ORALE. Non è chiaro se l'esame è avvenuto nel lettone di Putin, nel salotto di Lukashenko o nel gabinetto di Gheddafi. Solo un giornale argentino (el Clarin) pubblicò qualcosa su quelle intercettazioni. In Italia la mordacchia berlusconiana bloccò tutto. Fantasie o verità? Le intercettazioni sono ancora in cassaforte e prima o poi le ascolteremo. Possiamo starne certi.
Passa un po' di tempo e la Carfagna decide che è il momento di diventare la nuova Giovanna d'Arco dei calendari e dei sexy balletti televisivi. Insomma, è il momento per seguire gli altri topi già scesi dalla nave che affonda.
Il primo lato veramente comico? Che la causa del suo divorzio dalla politica del bunga bunga è originata dalla sua amicizia (troppo dolce? E chi se ne frega) con il finiano doc Italo Bocchino. Ecco, bocchino. No, Bocchino con la B maiuscola scusate.
Eh no! Finché si dà della pomp..ara alla Carfagna ci si becca una denuncia da parte della ministra (come accadde a Sabina Guzzanti) e di tutto il governo compatto. Ma se dici che la Carfagna è amica di Bocchino ci scappa la crisi di governo. Sì vabbè, c'è di mezzo pure lo scandalo delle tonnellate di rifiuti nelle strade di Napoli ma chi può pensare - esclusi i ricoverati nei Centri di Salute Mentale - che la Carfagna potrebbe risolverlo?
Secondo lato involontariamente comico di questa fase "politica". Il ministro Frattini, incredibilmente non in vacanza su un atollo del Pacifico, rilascia questa dichiarazione alla domanda: "Che giudizio dà sull'annuncio di dimissioni della Carfagna?"
Quando si fa politica a volte bisogna ragionare meglio sui tempi e stringere i denti.
Ecco la soluzione: forza Mara, stringi i denti! Esilarante.
E poi infine lui, il giornalista perfetto, l'obiettività fatta persona, il garante del verbo bunganesco: Emilio Fede. In un intervento al suo TG4 Fido "avverte" con toni poco bonari la Carfagna che è meglio per lei "che si attenga quanto a giudizi alla persona a cui deve molto, TUTTI NOI DOBBIAMO MOLTO, ehm tutti devono perché io non sono ministro".
A parte l'involontario lapsus che sottintende la devozione di Fido per il suo salvatore c'è anche un messaggio implicito quasi di stampo mafioso: Mara, non dimenticarti di Silvio, sennò finisce male... Le intercettazioni hot (e forse non solo quelle) sono in rampa di lancio.
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