Il caso Lusi, e la premonizione di Bersani: "Siam qui da vent'anni è ora di andare fuori dai coglioni"
L'epopea del quasi reo confesso Lusi, il celebre tesoriere della Margherita addetto alla "gestione" dei 214 milioni di euro di rimborsi elettorali di cui si è appropriato il partito ai tempi guidato da Rutelli, sembra essere solo il prologo di una storia più importante: la sparizione politico-sociale di gran parte della classe dirigente del centrosinistra degli ultimi 20 anni.
Un'ottima prospettiva verrebbe da dire guardando le facce (e soprattutto sentendole parlare) di D'Alema, Veltroni, Rutelli, Bersani e compagnia. Speriamo che le cose evolvano nel verso giusto e stiamo a vedere che succede.
Nel frattempo registriamo le minacce semi-mafiose che Lusi si è lasciato scappare intervistato dai cronisti di Servizio Pubblico. Le parole più significative sono:
"Io ho gestito 214 milioni di euro del partito, e ne ho lasciati 20 in cassa. Facciamo finta che ne abbia presi 7, poi ho pagato 6 milioni di tasse e arriviamo a questi famosi 13 milioni. Ne rimangono altri 181, dove sono finiti?"
"Tutti sapevano tutto. O meglio, chi lo doveva sapere sapeva. Questa partita è molto più grande, questa partita fa saltare il centrosinistra".
"Ho mantenuto la cassa perché me l'hanno fatta mantenere, perché eseguivo cià che mi veniva detto di fare ed evidentemente ero per loro affidabile".
Era lecito o illecito quello che faceva? "Era il borderline del finanziamento al partito".
Forse per una volta Bersani, uno che da diversi lustri segue quello che dice D'Alema e quindi finisce sempre nel torto, ha avuto ragione nel prevedere ciò che sta per succedere: "Siam qui da vent'anni è ora che ci togliamo dai coglioni" (video).
Ora ride, ma non ha capito che la soluzione finale potrebbe essere più vicina di quanto si possa immaginare.
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