Il Trota, il Candeggina e quelle ripetizioni così costose
Certo, non stupisce, però è bene rifletterci un po' sopra.
Sparito (momentaneamente) dalla scena politica Berlusconi con il suo circo di casi umani promossi a ministri, si è accartocciata la diga di silenzi e omertà che proteggeva i ladri del Parlamento.
In pochi mesi si è assistito al caso dei soldi della Lega Nord (cioè nostri, perché frutto di finti rimborsi elettorali) finiti in Tanzania, al caso dei soldi gestiti da Lusi per conto della Margherita (cioè soldi nostri, perché frutto di finti rimborsi elettorali) e spariti in mille conti correnti e in mille immobili di pregio.
Oggi deflagra ancora una volta il caso della Lega Nord e di quelle decine di milioni di euro che il "cerchio magico" gestisce dal 2004 maniera "inequivocabilmente opaca" secondo i pm della Procura di Milano.
Si parla addirittura di soldi che in parte venivano messi a disposizione della famiglia Bossi per le sue spese. In effetti solo tra lauree inventate, la Scuola Radio Elettra, le ripetizioni, il liceo privato, il Cepu e titoli accademici comprando devono essere stati spesi un sacco di soldi dalla povera famigliola padana. Inevitabile l'accusa di truffa ai danni dello Stato. A finire in galera però non saranno il Senatur con la moglie "terrona" e in pensione da quando non aveva neanche 40 anni o i pargoli beneficiari di tanta grazia, il Trota e il Candeggina (il figlio minore appena condannato per aver lanciato un gavettone di candeggina ad un malcapitato rifondarolo). Chi rischia veramente, come nel caso Lusi, è il tesoriere Belsito.
Un povero tanghero che alla fine dovrà gioco forza prendersi tutte le colpe per salvare le chiappe al capo di turno. Come sempre è stato e sempre sarà.
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