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Renzusconi fine di un idillio? Stando alle prime pagine del Giornale sì. Però...

 |  redazione sconfini

elaborazione giornaleDa qualche settimana è in corso un'assolutamente inutile gara edonistica su chi riesce a fottere meglio l'altro tra Renzi e Berlusconi. Insomma, tra chi dei due è più berlusconiano.

Un tempo c'era solo l'originale, lo smemorato di Hardcore che, protetto dalla piaggeria dei principali media italiani, faceva e disfava nell'arco di poche ore, prometteva e smentiva nell'arco di una notte, tra una gara di burlesque e una cena elegante. Nessuno osava tenere il suo passo, anche per amor proprio.

Ora è arrivato un nuovo e più giovane Berlusconi, finge di stare a sinistra, tenta di fare il figo e dalla mimica facciale si vede che non crede nemmeno lui a quello che dice. Si chiama Renzi e per sproloqui, balle, pugnalate alle spalle, corruzione morale e bugie fin da subito ha dimostrato sul campo di essere andato oltre il berlusconismo.

Fino all'elezione di Mattarella i due sono andati d'amore e d'accordo facendo patti segreti all'oscuro del popolo sovrano. Poi, qualcosa sembra essersi incrinato. Sarà il metodo scelto da Renzi per l'elezione del Capo dello Stato? Sarà perché nel Patto sciagurato che i due hanno fatto c'era il nome di un'altra persona? Sarà perché il nullafacente Salvini ha superato nei sondaggi la morchia avanzata di Forza Italia e il vecchio frequentatore di prostitute anche minorenni ha bisogno di tornare a fare la voce grossa con il suo disorientato e spaurito (nonché in via d'estinzione per motivi anagrafici) elettorato?

Per capire l'aria che tira c'è sempre un metodo infallibile. Leggere le prime pagine de Il Giornale. Un giornale libero quanto il bagno di un Autogrill nel pomeriggio il 14 agosto.

Durante i mesi di dicembre 2014 e gennaio 2015 Renzi entra poco nel titolo principale della prima pagina de Il Giornale. Una volta ci entra ancora come neo-paladino delle battaglie di centrodestra con il suo "schiaffo alla sinistra" in chiave di sostegno alla microevasione.

Sebbene il Capo sia più esperto in maxi frodi fiscali il pischello fiorentino è ancora amato nonostante le perplessità della testata. Poi, molta molta prudenza perché si avvicinava l'elezione al Quirinale, quindi le trattative non dovevano essere ostacolate con titoli a effetto.

Infine, il vile tradimento (così pare) del Patto del Nazareno da parte di Renzi che in successione è diventato: traditore, promotore di uno stato di polizia fiscale, corruttore di parlamentari (da che pulpito poi), ladro di libertà, dittatore minaccioso, furbetto amico delle banche nonché insider trader.

E' la dimostrazione, anche per i renziani più tonti, che l'ostinazione nel non voler sciogliere il nodo del conflitto di interessi prima o poi si ritorce contro chiunque non sia in rapporti amichevoli con il maxi frodatore fiscale.

Il punto però è un altro: trattandosi di Berlusconi e del suo figlio putativo che sta tentando, per ora riuscendoci, di superare il maestro, siamo sicuri che non sia una pantomima? I titoli sono roba forte, i contenuti spesso non sono elementi risibili come quelli usati nel metodo Boffo ma sono dimostrati e dimostrabili, tuttavia sappiamo che nell'immediato futuro Berlusconi deve recuperare un po' di cambiali che ha accumulato nel sostegno alle pazze "riforme" renziane: vuole la grazia o la cancellazione del reato, poi c'è la legge sui media, il conflitto d'interessi sempre pendente, altri processi a dir poco pericolosi da disinnescare, gli utili delle aziende da salvaguardare, la Severino da modificare... Potrebbe essere solo un modo per alzare il prezzo?

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