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Italincul 2: Casini torna con Silvio e Forza Italia avrà la maggioranza di governo

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La speranza che il progetto di legge elettorale voluta da Renzi e dal suo puparo Berlusconi non sia approvata accingendosi a dispiegare effetti mortiferi per l'Italia è affidata a due fattori: l'orgoglio della sinistra Pd e l'arresto del frodatore fiscale.

Certo, parlare di riscatto e orgoglio della sinistra Pd può sembrare un'allucinazione ma non dimentichiamo che sul quel fronte in modo inspiegabile comanda ancora D'Alema che in tempi non sospetti su La7 promise guerra totale a Renzi. Si tratta ovviamente di sgambetti, guerre di posizione, agguati di falchi tiratori ma che potrebbero trasformarsi in guerriglia parlamentare vera e propria se ci fosse uno scatto morale in grado di restituire alla sinistra italiana un'ala progressista alternativa alla neodemocrazia cristiana intinta di neoliberismo e conservatorismo reazionario che ormai spadroneggia in Italia da tempo immemore in chiave berlusconiana-montiana-lettiana-renziana. In questo senso la spaccatura del Pd (ma in ballo ci sono interessi ultramilionari su rimborsi elettorali e patrimonio immobiliare che poi sono il vero motivo di tante lotte di potere) appare quasi verosimile.

Più realistica ancora la possibilità di un arresto o di messa ai domicialiri per Berlusconi: compravendita parlamentari e Ruby bis e ter (prostituzione minorile, concussione e corruzione di testimoni) sono processi che rappresentano un sicuro viatico, in un paese normale, alla galera o almeno ai domiciliari in tempi rapidi per un soggetto privo di immunità parlamentare. Tuttavia allo stato delle cose sono passati circa 6 mesi dalla condanna in Cassazione per frode fiscale e Berlusconi è ancora a piede libero.

Se entrambi questi fattori dovessero decadere e la nuova legge elettorale fosse approvata ecco che l'Italincul sarebbe realtà. Una terrificante realtà, dal momento che i modelli verosimilmente rielaborabili consegnerebbero a Berlusconi con certezza pressoché assoluta nuovamente le chiavi del governo. Per sé o (in caso di arresto) per interposta persona.

Ecco come: prendiamo l'ultimo sondaggio mostrato martedì a Ballarò ma ancora di più badiamo alla tendenza dal momento che i dati possono essere abbastanza lontani dalla realtà delle urne. Il Pd dopo aver vissuto il nuovo trionfo d'immagine con le primarie rifiata e si riassesta a livelli più bassi. Il centrodestra forzista ora all'opposizione riguadagna consensi mentre il tempo fa dimenticare ai distratti italiani di che pasta sia fatto Berlusconi. Il centrodestra alfaniano federato con quello forzista però ha ancora la goldeshare del governo nel quale siedono pure i piercasinisti.

Veniamo ai possibili dati delle coalizioni: con il Movimento 5 Stelle stabile attorno al 21% (sarà veramente così basso il dato nazionale?) ci sono due coalizioni che già ora superano la soglia del 35% utile nell'Italincul ad aggiudicarsi il premio che spingerebbe la coalizione più votata alla maggioranza assoluta dei seggi. Il centrosinistra è in vantaggio col 35,9% (in calo) mentre il centrodestra insegue (in crescita) con il 35,4%.

L'esperienza ci insegna che Berlusconi con le sue televisioni è sempre in grado negli ultimi due mesi di campagna elettorale di riguadagnare significative percentuali di votanti al momento del voto forte della potenza di fuoco dei suoi mezzi di comunicazione di massa. Quindi, al netto di un arresto e con la certezza di un ritorno dell'Udc nell'alveo del centrodestra (anche perché sennò Pierferdy torna a casa dopo 31 anni ininterrotti di Parlamento) la coalizione che vincerà le elezioni sarà quella guidata da Berlusconi che con il premio autoassegnatosi con Renzi guiderà ancora l'Italia con il 55% dei seggi grazie al roboante 22,7% assegnatogli dai sondaggi. Il tutto grazie alla legge che gli permette di fagocitare i partiti piccoli che portano l'acqua al suo mulino ma che non superano lo sbarramento del 5% (la Destra e Fratelli d'Italia sicuramente, forse anche Ncd e Lega Nord): 340 seggi circa alla Camera su 615 con il 22,4%!

Un capolavoro. Grande Renzie!

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