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Il comma Napolitano nel ddl Boschi: l'ultimo schiaffo agli italiani

 |  Giuseppe Morea

C'è un comma nel ddl Boschi appena approvato al Senato che è stato ribattezzato dagli addetti ai lavori "comma Napolitano". Ma si potrebbe pure chiamare "comma Mario Monti" per intenderci.

 

Perché? Basta leggere il contenuto conclusivo del comma 5 dell'art. 40 (disposizioni finali) dove si legge: "lo stato e le prerogative dei senatori di diritto e a vita restano regolati secondo le disposizioni già vigenti alla data di entrata in vigore della presente legge costituzionale". Significa che da quando entrerà in vigore la riforma costituzionale le prerogative (leggi privilegi) degli ex presidenti della Repubblica e dei senatori a vita restano congelati in Costituzione e non saranno più toccati a meno che il referendum ovviamente non spazzi via tutta questa indegna porcata.

Ma quali sono queste prerogative garantite a vita? Ecco l'elenco che riguarda Napolitano, quello con la dotazione full optional:

- Ufficio (nel caso di Re Giorgio cento metri quadrati al quarto piano di Palazzo Giustiniani) comprensivo di: capo ufficio, tre funzionari, due addetti ai lavori esecutivi, due addetti ai lavori ausiliari, consigliere diplomatico e consigliere militare. Tutti dotati di 15 mensilità di stipendio.

- Auto di servizio con chaffeur

- Linee telefoniche protette

- Scorta

- Maggiordomo e guardarobiere a disposizione per la residenza privata.

- Poi c'è il costo per le segreterie personali degli ex presidenti ha un tetto massimo di 579.643, 26 euro. Un budget che da solo rappresenta più del triplo di quanto guadagna Obama.

Il tutto al netto dei 15mila euro mensili che Napolitano già incassa dal Senato e senza contare le altre numerose pensioni accumulate nell'arco di una vita spesa a Palazzo sul groppone degli italiani fin dal 1953.

Quando andrete a votare al referendum ricordatevi anche di questi dettagli.


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