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Imparare ad immergersi: a scuola sott'acqua

 |  Redazione Sconfini

 

Potrà forse sembrare fuori tempo parlare d’attività subacquea nel mese d’ottobre, quando l’estate diventa un ricordo e, magari, cominciamo a pensare di preparare gli sci. Eppure, per i subacquei il mare può non essere un

ricordo della passata stagione e può, invece, rimanere una realtà: anche nella nostra Scuola vengono organizzate immersioni durante tutto l’anno, e non solo nei mari tropicali, ma anche nel nostro mare Adriatico, ed anche quando la temperatura dell’acqua scende al di sotto dei dieci gradi e la temperatura dell’aria è pure più fredda. Qualche volta, nelle domeniche d’inverno, il mio vicino di casa, appassionato sciatore, ed io, che amo lo sci ma di più il mare, c’incontriamo nel portone, lui con gli sci ed io con le pinne! Entrambi con una tuta simile per proteggerci dal freddo: lui la utilizzerà in montagna ed io dentro l’acqua (la muta stagna eviterà che mi bagni e mi consentirà di nuotare anche a gennaio!).

 

L’istruzione subacquea prevede un addestramento specifico per chi non riesce a rinunciare al mare nemmeno d’inverno. Così non è fuori tempo parlare del sistema educativo PADI nel primo numero autunnale di questa rivista mensilalte. La PADI (Professional Association of Diving Instructors) non è l’unico sistema didattico esistente, ma è comunque la maggior organizzazione associativa mondiale d’immersione ricreativa. Alcuni numeri: i più di 80.000 professionisti PADI rilasciano circa 800.000 brevetti ogni anno in oltre 175 nazioni, e rendono accessibili l’esplorazione e l’avventura subacquea al grande pubblico, mantenendo i più alti standards d’addestramento e di sicurezza, riconosciuti a livello mondiale. La maggior parte dei subacquei ricreativi del mondo ha ricevuto il proprio addestramento da professionisti PADI. Il quartier generale si trova in California: l’organizzazione si sviluppa attraverso una rete d’uffici periferici (la PADI EUROPA ha sede in Svizzera) e fornisce ai suoi professionisti una serie completa di materiali educativi ed ausili didattici, che servono a condurre i programmi di “educazione subacquea continua”. In questo modo, la struttura dei corsi, i requisiti richiesti per l’addestramento, ed i criteri di valutazione teorica e pratica per il conseguimento delle certificazioni, sono identici in ogni parte del mondo: i brevetti PADI hanno valore internazionale.

 

Il sistema PADI d’educazione subacquea è basato sull’addestramento progressivo, centrato sullo sviluppo delle abilità e della consapevolezza tanto delle regole della sicurezza quanto del rispetto dell’ambiente. Gli studenti apprendono attraverso lo studio autonomo, e poi vengono guidati dagli istruttori che si preoccupano di portarli in acqua appena possibile (Dive today!) per fare in modo che possano raggiungere la confidenza necessaria nelle tecniche d’immersione, adattandola ai vari livelli d’addestramento.

 

Il brevetto PADI di primo livello è l’OPEN WATER DIVER (OWD). Una volta brevettati, i subacquei possono continuare la loro educazione diventando ADVANCED OPEN WATER DIVER (AOWD) e poi RESCUE DIVER, ed anche affiancando dei CORSI DI SPECIALIZZAZIONE per soddisfare gli interessi personali specifici. Dopo il “Rescue” un subacqueo è completo ed autonomo; sarà il numero d’immersioni a formarne l’esperienza. Alcuni scelgono, però, di intraprendere la carriera professionale, per diventare guide d’immersione e per il piacere di trasmettere ad altri la propria esperienza: i brevetti di DIVEMASTER (DM), di ASSISTANT INSTRUCTOR (AI), e poi di OPEN WATER SCUBA INSTRUCTOR (OWSI), sono le certificazioni professionali che assecondano queste personali esigenze. Alcuni di questi professionisti fanno della subacquea la propria attività principale. Dopo il “Rescue” altri, invece, scelgono di proseguire la propria formazione nel campo della subacquea tecnica, che esce dal campo della ricreatività. Altri ancora, infine, perseguono entrambe le esperienze.

 

Il Programma di Sviluppo Istruttori – INSTRUCTORS DEVELOPMENT COURSE (IDC) – stabilisce gli standards per l’addestramento degli istruttori, i quali imparano a condurre i corsi PADI ed a supervisionare le attività subacquee. Il programma IDC può essere condotto soltanto da Direttori di Corso qualificati – COURSE DIRECTORS (CD) – che hanno imparato a formare istruttori, ma che non possono rilasciare questo brevetto ai propri allievi: troppo facile. L’Esame Istruttori – INSTRUCTORS EXAMINATION (IE) – è condotto da un gruppo selezionato di esaminatori che lavorano direttamente per la PADI. Così ogni candidato istruttore che ambisce al brevetto OWSI viene valutato non già da chi lo ha preparato bensì da una commissione esterna, il che assicura obiettività, imparzialità e coerenza. L’IE è una bella esperienza ma, lasciatemelo dire, è sì stimolante però piuttosto duro. La stessa PADI si preoccupa poi di mantenere l’aggiornamento dei suoi istruttori.

 

Non entreremo qui nei programmi professionali né tecnici, che chi è subacqueo già conosce, e che viceversa non interessano, o non interessano ancora, chi sta pensando di avvicinarsi al “mare visto da sotto”. Ci limiteremo ad una succinta panoramica dei corsi strettamente ricreativi.

 

Il CORSO OPEN WATER DIVER insegna le conoscenze teoriche e le tecniche fondamentali per immergersi autonomamente (con un compagno!) senza la supervisione di professionisti qualificati. Il subacqueo diviene in grado di pianificare le proprie immersioni senza soste di decompressione, ed è autorizzato ad immergersi entro i 18 metri. L’età minima richiesta è di 15 anni. Il corso si compone di 5 lezioni teoriche, con un esame finale, di 5 immersioni in “acque confinate” (piscina, o similare per tranquillità) e di 4 immersioni in “acque libere” (mare, nelle nostre zone). I ragazzi dai 10 anni in su possono accedere al brevetto Junior OWD: il corso è esattamente identico a quello per gli adulti, ma consente a questi ragazzi d’immergersi solo con un genitore, od un tutore maggiorenne, brevettato (almeno OWD), o con un professionista (almeno DM), entro i 12 metri.

 

Per venire incontro alla crescente domanda di ottenere velocemente un brevetto, da parte di coloro che hanno problemi di tempo o che desiderano immergersi solo in gruppo durante escursioni guidate, è stato ideato il CORSO SCUBA DIVER, che altro non è che la prima parte del corso OWD: 3 lezioni teoriche, senza esame finale, 3 immersioni in acque confinate e 2 in acque libere. Uno Scuba Diver non ha ricevuto l’addestramento che gli consente di pianificare autonomamente le proprie immersioni, e pertanto è vincolato ad immergersi sempre sotto la supervisione di un professionista (almeno DM) ed entro i 12 metri. I requisiti d’età sono gli stessi di quelli del corso OWD, ed i ragazzi di 10 anni possono conseguire il brevetto Junior Scuba Diver.

 

Ma, dopo aver provato l’entusiasmo e l’intenso piacere d’immergersi, diventa difficile fermarsi: le pareti rocciose sottomarine sono spesso più profonde di 18 metri; è difficile trovare un relitto al di sopra dei 18 metri; e poi, sicuramente, qualcuno ci racconterà del fascino delle immersioni notturne. Conseguire un brevetto subacqueo è un po’ come ottenere la patente di guida: solo l’esperienza insegna a guidare, e solo l’esperienza insegna ad immergersi. E, dopo aver fatto un po’ d’esperienza, nasce spesso la voglia di progredire.

 

Il secondo livello di brevetto è fornito dal CORSO ADVANCED OPEN WATER DIVER, che guida gli allievi alla scoperta di specifiche aree d’interesse subacqueo. Il corso comprende 5 immersioni d’avventura, ciascuna dopo il necessario supporto teorico: di queste, due sono obbligatorie, quella PROFONDA e quella di NAVIGAZIONE SUBACQUEA, e tre sono a scelta dell’allievo tra quelle disponibili presso il Diving Center che si frequenta, sulla base dei suoi interessi. Alcune tra le immersioni disponibili nella nostra Scuola sono: la NOTTURNA, la FOTOGRAFIA SUBACQUEA, la MASSIMA ESECUZIONE DELL’ASSETTO, la MULTILIVELLO; e poi quella di NATURALISTA SUBACQUEO, quella con la MUTA STAGNA, quella di RICERCA E RECUPERO, quella su RELITTO, quella con l’impiego del VEICOLO SUBACQUEO. L’età minima richiesta per questo corso è di 15 anni, e la profondità massima è di 30 metri. I ragazzi di almeno 12 anni possono accedere al brevetto Junior AOWD, ed imparano ad immergersi entro i 21 metri sotto la supervisione di un subacqueo adulto e brevettato.

 

Dopo aver imparato a badare a se stessi sott’acqua nasce spesso l’esigenza di pensare anche agli altri, prendendone in considerazione la sicurezza ed il benessere. L’addestramento RESCUE DIVER prepara alla prevenzione dei problemi ed alla gestione delle emergenze subacquee. Questo è un corso impegnativo ed entusiasmante, ma anche divertente, nonostante la serietà degli obiettivi che ci si propone: insegna realisticamente le tecniche di salvataggio e primo soccorso, prepara a gestire situazioni reali d’emergenza, aumenta la consapevolezza personale d’immergersi in sicurezza, incoraggia ad anticipare e prevenire i problemi. Alla fine, prepara un subacqueo autonomo e consapevole, ed è prerequisito irrinunciabile per i corsi di livello superiore, professionali o tecnici. L’età minima per accedere al corso è di 15 anni; i ragazzi di almeno 12 anni possono conseguire il brevetto di Junior Rescue Diver, e devono immergersi accompagnati da un subacqueo adulto brevettato. Per ottenere il brevetto di Rescue Diver ciascun subacqueo deve seguire anche un corso di EMERGENCY FIRST RESPONSE (EFR), che addestra alla rianimazione cardiopolmonare (RCP) ed alle cure d’emergenza. L’EFR realizzato nei centri subacquei è assolutamente identico a quello che viene realizzato presso strutture non subacquee (pompieri, polizia, ospedali), seguendo gli stessi standards internazionali, ed è aperto a tutti coloro che abbiano questo interesse, anche se non sono subacquei.

 

I CORSI DI SPECIALITÀ sono 29, ma non sono tutti sempre disponibili in ogni centro d’immersione. Tra quelli che la nostra Scuola ritiene veramente importanti per la preparazione di un subacqueo ce ne sono almeno due da segnalare: quello che insegna ad immergersi con la muta stagna, e quello che insegna ad immergersi con l’aria arricchita (NITROX).

 

La MUTA STAGNA consente d’immergersi anche d’inverno e con temperature marine veramente basse, e quindi di godere del mare anche quando altri sono costretti a rinunciarvi. Per poter permettere l’accesso ai corsi OWD anche d’inverno, la nostra Scuola sta progettando di realizzare anche l’addestramento di primo livello con l’impiego della muta stagna, affinché tutti i mesi possano essere favorevoli ad assecondare la voglia di andare in acqua. È un progetto innovativo che speriamo possa dare i suoi frutti.

 

Il problema dell’ARIA ARRICCHITA è complesso per essere spiegato in poche righe. Basterà qui sottolineare come questa sia una miscela respiratoria arricchita d’ossigeno ed impoverita di pari grado d’azoto, e che la filosofia d’impiego è correlata alla riduzione dei possibili problemi legati alla respirazione dell’azoto ed all’aumento del tempo di permanenza in profondità. Su questi problemi, interessantissimi dal punto di vista speculativo ed importanti praticamente, si potrà tornare in un altro numero di questo periodico. Se ce ne sarà ancora interesse da parte della redazione e soprattutto di voi lettori.

 

Francesco Morosetti, istruttore PADI (GAMMASUB Trieste)

 

NOTA: le informazioni contenute in questo articolo sono state tratte dal “Manuale Istruttori PADI”, edizione 2004.

                                   


In collaborazione con Help! 

 

 


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