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Magnetoterapia: pregi e difetti

 |  Redazione Sconfini

Non esisterebbe nessuna forma di vita vegetale o animale senza l’energia elettromagnetica. L’elettromagnetismo e la forza motrice di tutte le reazioni biochimiche: la vita assorbe e produce elettromagnetismo. Dov’è il confine tra l’elettromagnetismo buono e quello cattivo visto che sulla Terra arrivano tutte le frequenze? Scienziati di tutto il mondo si stanno confrontando e scontrando su questo, ma ancora non ne sono venuti a capo.


Molti malanni derivano da un cattivo assorbimento di magnetismo e/o elettromagnetismo, e da millenni l’uomo, soprattutto in Oriente, pratica la magnetoterapia per svariati problemi con notevoli successi. In Occidente questa pratica non è stata presa molto in considerazione per vari motivi, soprattutto perché si scontrava con un credo dei nostri medici: “Non può esistere trattamento terapeutico valido senza effetti collaterali”. Più buono è un farmaco più male farà da un’altra parte. Gli effetti del magnetismo sulla biologia sono abbastanza noti e certificati, ma la medicina ufficiale in Italia non considera la magnetoterapia in modo adeguato semplicemente perché non è chimica e non ha quasi nessuna controindicazione.


I grandi medici affermano che la maggioranza delle malattie deriva da una cattiva circolazione: ebbene, uno degli effetti benefici della magnetoterapia, scientificamente dimostrati, è proprio il miglioramento della circolazione sanguigna e linfatica. Già con queste premesse gli scetticismi di parte dovrebbero cadere e un qualsiasi uomo di cultura dovrebbe perlomeno incuriosirsi.


Il trattamento di magnetoterapia, secondo dati certi, dimostrati e inconfutabili da varie università e scienziati di tutto il mondo, è un antidolorifico, antinfiammatorio, antispastico e antistress; migliora la circolazione sanguigna, la circolazione linfatica, l’ossigenazione, la vascolarizzazione, il metabolismo cellulare, le prestazioni sportive anaerobiche-aerobiche; velocizza l’eliminazione dell’acido lattico; attiva le difese immunitarie; ed infine con l’integrazione della cromoterapia cura la sindrome depressiva stagionale. Per completezza va detto che ci sono molti altri effetti positivi ancora in fase di certificazione.


Ci sono due tipi di magnetoterapia: quella in campo stabile, cioè con dei semplici magneti, e l’altra chiamata pulsata perché prodotta con l’elettricità.


La magnetoterapia in campo stabile prevede il trattamento con magneti di media o grande intensità, con permanenze a contatto di poco inferiori ad un’ora per riequilibrare il sistema neurovegetativo e le disfunzioni profonde generalizzate, oppure per parecchie ore come antidolorifico o antinfiammatorio. Questo sistema è un buon sostituto dell’agopuntura. Pregi: costo contenuto, nessuna controindicazione, facile trasporto, trattamento naturale. Difetti: tempi lunghi di applicazione, e per qualche trattamento bisogna farsi aiutare da un’altra persona. Con l’arrivo della plastoferrite si è facilitato l’uso soprattutto per quanto riguarda il dolore locale (tunnel carpale, epicondilite, cervicalgia, lombosciatalgia, dito a scatto, cefalea).


La magnetoterapia pulsata lavora ad un’intensità molto bassa, inferiore o al limite uguale a quella terrestre, ma parla lo stesso linguaggio delle cellule che, pertanto, non devono elaborare un’energia di fondo ma l’hanno pronta su un piatto d’argento: questo sistema si chiama biorisonanza magnetica ed è il massimo della tecnologia nel campo con risultati sorprendenti. Pregi: risultati eccellenti in poco tempo, pochi minuti di trattamento, biofeedback incorporato, cromoterapia e musicoterapia integrata. Difetti: sistema ingombrante per il trasporto, costo impegnativo anche se giustificato dai risultati, controindicazioni di rito (gravidanza, epilessia, cardiopatie gravi). È l’unica terapia in grado di interferire nel circolo vizioso della malattia quasi senza controindicazioni. Ottima nella prevenzione perché normalizza tutte le funzioni di tutti gli organi.

E. A.

 


  

 La cultura della salute

 

Cosa fa un allergico agli acari? Spolvera, acquista un materasso speciale, elimina i tappeti, ma il problema viene solo mitigato e non risolto perché non è andato alle origini del problema. Probabilmente non è allergico all’acaro in se stesso ma ai suoi escrementi. Per qualcuno è la stessa cosa, ma non è cosi: se la fa… vuol dire che mangia, allora la cosa più semplice è quella di levargli il cibo. Non bisogna dare da mangiare a quell’ospite indesiderato che poi te la fa in testa.


L’acaro mangia un fungo prodotto dalla nostra pelle morta in un ambiente umido. I due fattori sono naturali e non eliminabili: noi abbiamo bisogno di una certa umidità, e cambiamo tutta la pelle una volta al mese. Allora… il problema si risolve arieggiando il più possibile la stanza da letto e lavando spesso le lenzuola, soprattutto se si ha la forfora o la psoriasi. Vi ricordate le lenzuola sui davanzali ogni mattina? Questo vuol dire eliminare la causa e non curare il sintomo.

 


In collaborazione con Help! 

 

 


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