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Pablo Merchán Montes

Ritorni di fiamma: come riaccendere la sessualità spenta

 |  redazionehelp

Mi capita spesso di essere consultato da coppie allarmate e angosciate dal fatto che nel passato hanno condiviso il letto, e non solo, con ardore e passione ma che improvvisamente, sebbene la mia professione mi abbia insegnato a nutrire seri dubbi sul fatto che certe cose avvengano all’improvviso, sembrano aver smarrito l’energia erotica e si trovano a vivere un periodo, anche piuttosto lungo, di distacco e di disinteresse sessuale.

La domanda che mi pongono è se i loro corpi possono ancora ritrovarsi, riconoscersi e amarsi poiché, anche nei casi in cui la vita li ha da tempo separati, a dispetto del male che sono stati in grado di infliggersi reciprocamente, sentono che potrebbero riattivarsi in loro antichi richiami erotici ma non sanno come attivarli. La mia risposta è tendenzialmente positiva perché proprio quell’erotismo che dalla convivenza quotidiana, piatta e dispersiva, dai litigi, dalle incomprensioni, dalle mancanze e dalle superficialità può aver subìto una lenta e inarrestabile erosione, è in grado di ritrovare, anche dopo anni di disinteresse, tutta la sua passata energia a patto che la motivazione e la complicità di coppia siano sufficienti e che il ripristino di una sessualità vivace ed appagante sia un obiettivo condiviso.

Eh sì, le vie del desiderio sono infinite e spesso insondabili, talvolta ai limiti dello sconcerto, anche se si è portati a dimenticarlo facilmente. Nei confronti del sesso uomini e donne si comportano talvolta come se fossero macchine a gettoni: pronte all’uso in qualsiasi momento e situazione. Di conseguenza se qualcosa non funziona con la prontezza e l’automatismo che ci si aspetta, si scivola facilmente in quella spirale di paura o di rassegnazione che spesso è la causa principale degli insuccessi sessuali e della conseguente perdita del desiderio. C’è sempre un qualcosa di bizzarro e perfino di beffardo nell’incostante andamento del desiderio: compare quando non lo si aspetta e latita quando lo si invoca. E questo perché ogni storia sessuale di qualunque coppia ha i suoi momenti e i suoi moventi psicologici, unici e originali. Non è sempre facile riconoscere i transiti della passione o svelare quali misteriosi segreti nasconde ma è certamente poco probabile che si possa far riferimento a tensioni stabili, sempre uguali e prevedibili. La sessualità è un sistema dinamico e instabile e con il progredire dell’esperienza tutto è destinato ad evolvere e a modificarsi più o meno profondamente. In coppia si cambia, e molto. Purtroppo però non si cambia sempre allo stesso modo e nello stesso tempo.
Storicamente soprattutto per gli uomini, ma oggi sta succedendo anche alle donne, è stato principalmente il lavoro a rappresentare un forte agente di cambiamento. Il successo, la carriera, le maggiori responsabilità ad esempio, possono rendere a poco a poco più distanti e distratti oltre che più stanchi e stressati spostando il proprio interesse più verso gli impegni professionali che verso le relazioni affettive o le gratificazioni familiari. Ciò crea inevitabilmente sofferenze e frustrazioni soprattutto al partner “escluso” e suscita nella coppia tensioni e conflitti che incidono rapidamente sul desiderio sessuale e portano a una progressiva, rassegnata astinenza che può durare anche molto a lungo. A volte consapevolmente, a volte senza accorgersene i membri della coppia accettano più o meno tacitamente questa sorta di armistizio sessuale e imparano a conviverci. Ma, se nel corso di questo silenzio erotico non si stratificano troppe aggressività e troppi conflitti, se non si accumulano risentimenti, rancori o tensioni vendicative, se, in altre parole, il livello affettivo rimane buono e tra i due partner continuano a circolare emozioni e complicità, fiducia e rispetto, può accadere che inaspettatamente si accendano nuove scintille amorose. In tal caso il sesso ritrovato è vissuto con un’intensità persino più grande di quella degli anni precedenti. Il ritrovarsi dopo aver sperimentato la paura dell’abbandono e l’aver perduto ogni speranza li fa sentire “miracolati” dalla nuova inattesa passione.
È utile soffermarsi a riflettere sul fatto che anche se si vive insieme, se si condividono fortune e disagi, problemi e soluzioni, dubbi e certezze non è detto che gli eventi della vita incidano sulle persone in modo eguale. C’è sempre, tra i due, quello che cresce prima dell’altro, quello che vede ciò che l’altro ancora non distingue, quello che si ferma mentre l’altro corre avanti e questo può portare a inevitabili, ancorché temporanei, distacchi ma anche a possibili ricongiungimenti. Uno dei bisogni più comuni dell’essere umano è sempre stato quello della stabilità, della sicurezza e ci sono persone che traggono grande sicurezza proprio dal mantenere inalterate le proprie abitudini, i propri stili di vita mentre sono sicuramente di meno quelle che invece assecondano volentieri le proprie curiosità e certi bisogni di cambiamento. Così, in certi momenti della propria vita di coppia, accade che ci senta distaccati e lontani. Ma i motivi che avevano unito quelle due persone non vanno mai del tutto perduti. In qualche remoto angolo sonnecchiano gli antichi desideri, le forti attrazioni che avevano dominato un tempo. Ed è sorprendente come possano essere gli stimoli più impensati, più semplici e quotidiani a rimettere in moto la passione perduta. A volte un contatto, una carezza inaspettata, un abbraccio un po’ più prolungato, possono essere la causa di un inatteso quanto impetuoso risveglio erotico che coglie di sorpresa, che lascia attoniti, a volte increduli ma che racconta di come l’attrazione sessuale sia autonoma e ribelle.
Spesso il corpo ignora o neutralizza i desideri e i fremiti che lo attraversano ma allo stesso modo può essere in grado di ignorare e neutralizzare le tensioni e i conflitti che si accumulano nella vita di coppia. È come se volesse dimostrare che l’energia sessuale affonda le sue radici nelle parti più profonde dell’essere e per questo compare e scompare secondo regole che sfuggono al controllo razionale e a qualunque pianificazione erotica. Quando poi riflettono e raccontano le loro emozioni, i partner di queste coppie “riaccese” sottolineano soprattutto il proprio stupore per la facilità con cui tutto è avvenuto. L’astinenza sessuale, quella sorta di anestesia erotica, dicono, sembrava averli imprigionati nell’idea che il rapporto fosse una barriera insormontabile che cresceva in proporzione agli sforzi fatti per superarla. Non solo avevano smesso di fare l’amore ma anche di parlarne e, in molti casi, addirittura di pensarci quasi fosse calato su di loro un glaciale pudore. Il ricordo delle emozioni acrobatiche e tumultuose che si erano scambiati nei primi momenti del loro rapporto sembrava essere diventato un imbarazzante e scomodo fardello, qualcosa che aveva poco a che fare con un’ordinata, impegnata, stressante vita matrimoniale. Ecco allora che una riflessione terapeuticamente guidata, una ristrutturazione condotta tanto sul piano cognitivo quanto su quello emozionale e contemporaneamente su quello fisico-esperienziale può riavviare un motore ingolfato facendo riprovare la dimenticata sensazione di essere percorsi da un brivido di passione e tornando a considerare il sesso come qualcosa di facile e naturale. In questa rinnovata relazione i vecchi sentimenti ricominciano presto a fluire, tanto più forti quanto più a lungo sono stati contratti e negati e i due partner possono riassaporare un senso di soddisfazione e di intimità come se fossero riemersi da un sonno da bella addormentata nel bosco, che filtrava, attenuava e disperdeva ogni loro desiderio.
Ma allora che cos’è che spegne il desiderio e che cosa, di colpo, lo riaccende? Sicuramente non dobbiamo semplificare la situazione immaginando un interruttore, sempre a nostra disposizione e azionabile con la sola forza di volontà. Oltre ai cambiamenti nella vita, nei gusti, nelle abitudini, nella crescita emotiva a volte disordinata dei membri di una coppia, è possibile che qualcosa non funzioni nella comunicazione. Spesso l’uno dei due, secondo la mia esperienza professionale ma anche secondo studi dall’orizzonte più ampio quasi sempre la donna, si disinnamora dell’amore perché senza rendersene conto si è lasciato prendere dall’idea di dover soddisfare i bisogni dell’altro, che spesso si guarda bene dal discutere questa posizione, a discapito delle proprie esigenze. È possibile che con il passare del tempo ciascuno dei due partner acquisisca una diversa consapevolezza di sé e senta l’esigenza di fare l’amore prestando maggiore attenzione a se stesso oltre che alle necessità dell’altro. È allora che questi risvegli erotici permettono una maggior maturità emozionale, una capacità più adulta nel saper dosare il proprio piacere amalgamandolo con quello dell’altro. E se qualcuno pensa che tornare a fare del sesso con un antico amante sia soltanto un ripiego non conosce l’eccitazione che può nascere dalla riscoperta di certe parti di sé che si credevano perdute. Se il ricordo, la nostalgia, il recupero mettono in “società” la loro forte carica emozionale e si ricompongono in un unico gesto d’amore, i risultati possono essere più intensi e gratificanti che in un incontro nuovo dove si deve ricominciare tutto daccapo con i rischi e le ansie che ogni inizio può comportare.
dott. Filippo Nicolini

BOX: La piramide sessuale

La proposta è nata da una redattrice e da una sessuologa di Self, mensile dedicato alla salute e al benessere. L’assunto è semplice: se il sesso è una necessità paragonabile a quella del cibo, per trarne il massimo beneficio bisogna seguire delle regole simili a quelle dietetiche. In altre parole organizzare una piramide sessuale con tutti gli ingredienti per fare sesso nella maniera più goduriosa possibile ma anche in quella che produce gli effetti più salutari e rinvigorisce la relazione amorosa.
Come accade nella piramide alimentare anche in quella sessuale ci sono sette categorie principali che ognuno può combinare a suo piacimento. L’elemento principale è il sesso intimo, seguito da quello avventuroso, che spinge la persona a cercare i suoi limiti, il sesso elettrico, nel quale la furia prende il sopravvento sulla ragione, seguito da quello apologetico nel quale rientrano tutte quelle forme, posizioni e iniziative che tendono ad esaltare la preziosità del partner e l’unicità della situazione. Ci sono poi il sesso dominante, quando si ha un’idea precisa di ciò che si vuole e non si è disposti a cedere, quello veloce, simile a quello elettrico ma più ragionato, riservato e contestualizzato, ed infine il sesso autoerotico che secondo le autrici non solo risolve i momenti di solitudine ma riduce anche lo stress, aiuta a dormire e tiene in esercizio.


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